Spiare i magistrati non è mafia. Gestire un bar davanti al Tribunale per carpire i segreti di chi indaga sui boss non ha i connotati per dimostrare «l’esistenza, fuori dalle aree di origine, di un’associazione mafiosa connotata da un impegno reciproco e costante, funzionalmente orientato alla struttura e alla attività dell’organizzazione criminosa». Questo perché il genero di uno dei tanti Totò Riina della ’ndrangheta – alias Antonio Mancuso della feroce locale di Limbadi a Vibo Valentia – che si chiama Luigi Aquilano, secondo i giudici «non prendeva ordini dalla “casa madre” in Calabria e non aveva una “sua” cosca», anzi […]