Non coprite il Duce!
Alla fine l’hanno fatto. Uno dei monumenti fascisti più integrali d’Italia è stato brutalmente manomesso, per dare corda al politicamente corretto che vuole evirare e censurare l’arte che non conviene mostrare: quella prodotta nel ventennio dal regime di Benito Mussolini. A Bolzano, infatti, una delle città rivisitate dal fascismo, come Forlì, Latina, Sabaudia, Predappio, hanno avuto il sacrilego e maledetto coraggio di sovrascrivere con il neon sul bellissimo e articolato bassorilievo di 36 metri, in marmo travertino, che lo scultore altoatesino Hans Piffrader realizzò su commissione del regime fascista sul frontale della cosiddetta Casa Littoria, poi Palazzo degli Uffici finanziari. Per nascondere l’immagine del Duce a cavallo, hanno sovraimpresso pacchianamente una frase luminosa di Hannah Arendt, come mettere le mutande al David di Michelangelo. Ovviamente il neon è innocuo e dunque la sovrascrittura non porta a cancellazione. Ma il gesto simbolico è intollerabile. La Storia si studia e si rispetta. Non si cancella, né si edulcora, né si moralizza. Chi corregge o sterilizza l’arte già storicizzata è, oggi, solo un volgare censore.