I preservativi, sindaco Raggi!
L’amore è folle, ma perché dovete riempire di preservativi il Lungotevere di Roma? Fatelo cento volte al giorno, mille volte, amatevi in tutte le posizioni, con tutta l’inebriante frenesia erotica di chi vuole pazzamente palpare, succhiare, spingere; ma perché dovete gettare il succo del vostro desiderio sul lungofiume più bello d’Italia? Perché quella molliccia membrana di lattice che, se l’aggomitoli in un fazzoletto, è poco più grande di una caramella, non la buttate in un cassonetto? E tu, Raggi, sindaco della città, perché non ti accorgi che camminare per strada, scansando i profilattici usati, cancella in un secondo milioni e milioni di euro spesi per pubblicizzare turisticamente la bellezza eterna di Roma? Versi soldi per pubblicizzare mostre, palazzi, ville, fontane, hotel, belvedere, e poi tutto si brucia in una camminata sul lungofiume, per uno spazzamento inefficace dei frutti balordi dell’amore. Basta un attimo e lo splendore, narrato da Stendhal, Flaubert, Goethe, Byron, muta faccia in miseria.