IMG_2145La Madonna del latte, la Madonna della vita, la Madonna del fuoco, la Madonna del soccorso, del rosario, della misericordia, delle grazie, della neve, della corona, della rosa, della catena, del carmine, del buon consiglio. Ovunque ti chiamano e ti aggiungono qualcosa accanto al tuo nudo nome. Solo i pittori e gli scultori non ti aggiungono nulla e in questo ti rendono eterna. Beato sia Antonello da Messina, che non ti ha dipinto sul trono, in posa imperiale, trionfante, ma come una ragazza piena di timore, esitante, che si copre il petto appena le viene detto che aspetterà in pancia un figlio. Come dicesse: proprio io? Perché? Forse non sono pronta, forse non sono io quella giusta… Beato sia Niccolò dell’Arca che, nel Compianto, non raffigura il dolore estetico, teatrale, ma il dolore da ospedale, da autopsia, da trauma, da sala d’attesa al pronto soccorso, di una madre di fronte al corpo fermo di suo figlio morto. Un dolore senza speranza, le mani giunte in segno di rabbia, di disperazione tutta umana, non di preghiera, non di resurrezione. Beati siano pittori e scultori che alla marmorea certezza della fede hanno immortalato il suo dubbio, il suo tremore.

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