La vecchiaia è silenzioso miracolo
“Da quanto tempo non mangio i biscotti!” dice la voce debole di un’anziana signora, sul lettino d’ospedale dell’Humanitas Mater Domini di Castellanza, dopo che i medici, mettendole una flebo in vena, le hanno chiesto di mangiare qualcosa. La vecchiaia, a vederla, è meravigliosa. Tutto può diventare silenzioso miracolo, sorpresa: anche mangiare due biscotti. I bambini sono plateali nella loro scoperta del mondo. Il loro stupore è scenografico, teatrale: corrono, smaniano, allargano le braccia, disordinano. I vecchi invece vivono scoperte inaudite nel covo della loro accudita, riparata separatezza, nel perimetro circoscritto che va spesso dalla camera da letto al bagno. Il fotografo americano Tom Hussey è divenuto noto proprio mettendo a fuoco – fotograficamente – questo singolarissimo istante: l’istante di un vecchio che scopre e silenziosamente gioisce o soffre di questa scoperta. Come lo coglie, questo momento? Mettendo un vecchio davanti allo specchio, però nello specchio compare lui, sì, ma quando era giovane, quando era un pompiere, un manovale, un impiegato, una donna delle pulizie. Vedendo queste foto, rivedo mia nonna quando si pettinava davanti lo specchio e, in certi istanti, in silenzio, le veniva da piangere.