Carlo-Palli-1068x708Mi disse: “so che fai un’asta di beneficenza per salvare un bambino gravemente malato. Vieni qui. Ho preparato una cosa per te”. Lo avevo conosciuto per le sue mostre in giro per l’Europa (l’ultima quella su Hermann Nitsch alla Fondazione Opera Santa Rita di Prato), ma di persona lo avevo incontrato sì o no un paio di volte. Andai così da lui, al Macrolotto 2, zona industriale di Prato. Appena entrai nel suo grande magazzino, fatto di scaffali, binari e corsie pieni di opere d’arte, disegni, sculture, pitture, dossier, mi portò accanto ad un tavolo e mi fece vedere una cartella. “Aprila”, mi disse. Dentro c’erano una trentina di lavori, tra acquarelli, disegni, litografie, acqueforti, collage di artisti del Secondo Novecento. “Prendile tutte, sono tue, sono per quel bambino. Mettile all’asta. Quel che riesci a prendere, dallo a lui”. Il giorno dell’asta arrivò, e le sue opere battute ai migliori offerenti permisero ai genitori del bambino di poter lottare per la vita di loro figlio. Quando si dice che il mondo dell’arte è fatto di squali, di divoratori, di sciacalli, ne sono consapevole ma ricordo anche le cure che, grazie a quella speciale donazione, hanno consentito al bambino di 5 anni di respirare ancora con i propri polmoni. Forse anche solo per questo, se non fosse per la miriade di esposizioni che realizza in giro per il mondo, ringrazio gli 80 anni compiuti oggi da quest’uomo, da questo particolarissimo e gradito collezionista di Prato: Carlo Palli.

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