L’abbazia che non deve morire

La Repubblica, cioè anzitutto i cittadini, le loro aggregazioni, le loro associazioni, le loro fondazioni, i loro desideri, non lo Stato, non le Regioni, non i Comuni, sono chiamati a salvare il patrimonio dei territori, dice l’articolo 9 della Costituzione. Tra i Costituenti, nel 1947, con Aldo Moro e Concetto Marchesi in prima fila, c’era chi voleva che fosse lo Stato ad occuparsi del patrimonio storico artistico. La lungimiranza dei Costituenti, sospinti in questo da Emilio Lussu, fu capire la miopia della posizione di Moro e Marchesi: e infatti, alla fine, rivendicarono con orgoglio che debba essere la Repubblica, cioè […]

  

Il Liberty sta morendo

C’è un morente di cui nessuno parla: il Liberty in Toscana, ovvero quelle decine di edifici gentilizi straordinari tra Livorno, Pisa, Viareggio e Lucca, tra fine Ottocento e inizi Novecento, che non testimoniano un nuovo stile architettonico di respiro europeo ma sono un innesto tra elementi neoclassici e le movenze e le eleganze formali nuove che saranno molto più nitide e artisticamente più evolute a Pesaro, a Salsomaggiore Terme, a Milano, e a cui diamo il nome di Liberty. Ebbene questi villini, questi edifici termali, questi stabilimenti balneari livornesi, pisani e lucchesi stanno morendo, nell’indifferenza assoluta del Ministero dei Beni […]

  

Rutelli, ovvero l’inutilità della politica sulla cultura

Francesco Rutelli è la prova lampante che, per la cultura e la ricerca, i politici nazionali sono inutili e molto più utili sono le associazioni, i comitati, le fondazioni liberamente organizzate. Come Ministro dei Beni culturali (2006-2008) è stato invisibile, non si ricorda una sola azione decisiva sul patrimonio storico artistico italiano, e il fatto di essere stato contemporaneamente Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e, anni prima, Ministro dell’ambiente, è un imperdonabile aggravante della sua inconsistenza pragmatica sulla cultura. E invece da quando non è più nella sala dei bottoni, da quando da cittadino comune dirige l’associazione italiana “Incontro di […]

  

Perché distruggere l’arte?

Ma l’uomo che distrugge sopravvive alle sue distruzioni? Chi ha distrutto e devastato i siti archeologici di Palmira e Aleppo in Siria è sopravvissuto alle sue distruzioni? È più immortale lui o l’oggetto della sua demolizione? Cosa è rimasto di chi, incendiando la Flakturm Friedrichshain a Berlino, ha incenerito il San Matteo e l’angelo di Caravaggio, la Crocifissione di Filippino Lippi, i lavori di Rubens e Paolo Veronese? Per questo, proprio perché alla lunga non rimane niente, né dell’incenerito né dell’incenerente, quale vantaggio ha distruggere le opere d’arte, grandi o piccole che siano? Che vantaggio ha portato distruggere la Vespa […]

  

Discariche da museo

Perché non li trasformiamo in discariche di immondizia? I musei, dico. Sì, quelli: i musei. Per attrarre gente, sono stati trasformati in palestre di fitness (Museo Egizio di Torino, la più grande collezione egittologica d’Italia), in sale da yoga con uomini e donne a culo ritto (Galleria Nazionale di Parma). Perché non siamo coraggiosi e radicali nelle nostre scelte? Per attrarre gente, per attrarre tutti, ma proprio tutti, neanche uno escluso, ho una proposta che sicuramente qualche direttore di museo valuterà con la dovuta attenzione. Che cosa fa ognuno di noi tutti i giorni, oltre a lavarsi, vestirsi, mangiare e […]

  

La memoria del male

Il male è fonte inesauribile per l’arte. Sulle grotte primitive non vedi il bacio, la carezza, il concepimento. Vedi il bisonte trafitto che geme (come nella grotta di Niaux in Francia, 20.000 a.C.). Nelle prime stele mesopotamiche vedi la guerra, la morte (come nella Stele degli avvoltoi, 2450 a.C.), vedi gli eserciti che si schierano in battaglia (come nello Stendardo di Ur, 2.500 a.C.), vedi il re vittorioso che calpesta i cadaveri (come nella Stele di Naram-Sin, 2250 a.C.), vedi la Leonessa morente nel Palazzo di Ninive (VII sec. a.C.), vedi un Leone che azzanna e soffoca al collo un etiope […]

  

L’oscena bellezza della Sacra che brucia

Che cosa ci lega a te, sacrissima Sacra di San Michele, se tu in una notte di fine gennaio 2018, da sempre immutabile e sicura al nostro sguardo, ti incendi tra le fiamme, e il tetto che brucia nell’oscurità e il fumo che avvolge l’abbazia fanno il giro di quotidiani, televisioni, siti internet, social e cellulari? Sembra che nessuno, tranne i visitatori, si interessi di te, sacrissima Sacra di San Michele, così lontana, così appartata, rispetto alle elezioni politiche, allo spread, alle banche, al Parlamento europeo, a quello italiano, a quello francese, a quello tedesco; sembra che il tuo minuscolo […]

  

La chiesa che cambiò la storia

Hoc opus quod cernis Biduinus docte peregit. Quando lo scultore Biduino incise questa frase nell’architrave centrale della chiesa di San Casciano, vicino Pisa, non stava cambiando soltanto la storia dell’arte, ma la storia del pensiero. Lì, in modo silenziosissimo, senza nessun squillo di tromba, senza nessun imperatore o pontefice che glorificasse il momento, nacque la modernità, intorno al 1180. E non fu tanto un cambiamento di architettura, di stile, di scultura. Fu un cambiamento di visione. Quella chiesa testimonia, da quasi un millennio, un passaggio fondamentale, quanto finora non studiato, nel concetto di persona. La persona come la intendiamo oggi, […]

  

Errori di disperazione

Ho trovato più errori di grammatica nelle didascalie turistiche di importanti siti archeologici che nei quaderni di scuola della mia bambina. Errori non di distrazione, ma di disperazione, perché solo dei disperati possono dirsi laureati, dottori, ricercatori, professori, e poi non accorgersi che il proprio italiano è teneramente precario come quello di un infante che si affaccia alla terza elementare. Il primo errore è una svista. Il secondo è un refuso. Il terzo è un abbaglio dello stampatore. Dal quarto in poi, tanto più se vi è impresso il logo del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, il dubbio […]

  

Lucifero

Tutti gli artisti che incontro vogliono generare una Nuova Arte. Tutti i preti che incontro parlano di dover creare una Nuova Fratellanza Universale. Tutti i politici che incontro parlano di voler costruire un Nuovo Mondo. Questa però è la mia regola: valuta un contadino dall’orto che produce, non da come te ne parla. Valuta un artista dalle opere che fa, non dal discorso che ci fa sopra. Valuta un prete dalla carità che compie, non dalle sue prediche. Valuta un politico dalle sue militanze, più che dalle sue parole. Dall’inizio del mondo, le intenzioni sono sempre state stupende. Anche stupende […]

  

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