L’hanno beccato, secondo le accuse, a falsificare e certificare opere dell’artista Dadamaino, vendendole ovviamente per vere. Lui è un noto critico d’arte. La magistratura farà la sua parte nel capire responsabilità e innocenze, ma la domanda è: un critico che vive della sacralità intangibile dell’opera d’arte, non si sente un verme sputato dell’universo quando, consapevolmente, esercita l’azione più vigliacca che il suo mestiere consente, ovvero falsificare la storia dell’arte, inventare una storia dell’arte che non c’è, far uscire dalla mano morta dell’artista opere che l’artista mai ha prodotto o pensato e certificarle come vere? Se tu vandalizzi un’opera d’arte, ne […]