Se cancelliamo il campo di concentramento di Auschwitz, la memoria di Auschwitz scompare? Oppure, se manteniamo integro il campo di concentramento di Auschwitz, la memoria di Auschwitz è garantita? La memoria ha bisogno di oggetti e luoghi tangibili per continuare a ricordarsi, oppure può sopravvivere anche nella più completa cancellazione della realtà tangibile? È il mistero del monumento, necessario e sommamente inutile al tempo stesso. Monumentum: questa parola ‘abisso’ che, da sempre, sacralizza una memoria, ma al contempo non la assicura; innalza il nome di un imperatore, di un filosofo, di una battaglia, di militi caduti, di una strage, ma […]