Berlusconi: meglio il voto dell’agonia

Ieri al G20 l’amministrazione americana, Obama, ha dichiarato: «Se l’Italia cambia il governo non cambiano i problemi». È quanto scriviamo da mesi. Ciò non toglie che l’attuale fase del governo Berlusconi stia diventando un problema. Politico, non economico. Quello purtroppo non si risolve né con il cambio dell’inquilino di Palazzo Chigi né con la bacchetta magica. La soluzione ovviamente c’è. Ma ha bisogno di tempo. La seconda economia industriale europea, la settima al mondo, non si rimette in moto con il semplice cambio del pilota. È necessaria una revisione generale. Ecco perché il presidente del Consiglio deve mollare e chiamare […]

  

Confindustria da strapazzo

Ieri la Confindustria ha firmato un accordo con la Triplice per annacquare l’unica piccola riforma prevista dalla manovra finanziaria di questa estate. L’articolo 8 prevedeva la possibilità di derogare allo statuto dei lavoratori. E in particolare all’articolo 18, quello sui licenziamenti. Ma c’erano dei paletti grandi come un grattacielo per fare ciò. 1. era necessario un preventivo accordo con i sindacati 2 solo alcune aziende potevano derogare allo Statuto: quelle in stato di crisi, quelle che trasformavano i contratti da determinati in indeterminati e le start up. 3. Il licenziamento senza giusta causa restava sempre vietato. Ma al posto del […]

  

Quanti lunedì neri ci aspettano

La parola d’ordine degli operatori di mercato è Eurotrap: ci troviamo nella trappola dell’eu­ro. Facciamo subito una premes­sa, tanto per essere chiari, riguar­do alle faccenduole di casa no­stra. La manovra fiscale del gover­no Berlusconi non incide nella carne viva della spesa pubblica ita­liana. Ha poche misure per lo svi­luppo. E per l’inserimento di una delle poche che si è azzardata ad inserire (la libertà vigilata sui li­cenziamenti) oggi il Paese si trova bloccato per uno sciopero alla gre­ca. Ma non c’è manovra fiscale che possa bloccare l’Eurotrap. O meglio si potrebbe ascoltare Ales­sandro Profumo e piazzare una stangata da 400miliardi. […]

  

Il cav e il fisco

I miei fornelli per metà cucinano pasti per il Giornale e per metà per altri. Per una parte è dipendente e per una parte è partita iva. Il cuoco inoltre partecipa (ha una quota) di un’azienda che produce un favoloso olio e vino. Insomma è un cuoco fortunato. Cari commensali mi perdonerete la digressione personale. Si vuole semplicimente dire che il fisco mi tocca in tre ambiti: dipendente, autonomo e imprenditore. E da quando il governo Berlusconi si occupa delle cose nostre, in nessuno dei tre campi mi ha dato una mano. Come dipendente continuo a pagare con le mie […]

  

Una tassa assurda

Sette motivi per considerare il contributo di solidarietà, deciso dal governo, tecnicamente sbagliato. Il presidente del Consiglio non si offenda: non facciamo che seguire quanto lui stesso ha più volte detto. I fatti. I lavoratori dipendenti già da quest’anno avranno di fatto due nuovi scaglioni di imposta. Una maggiorazione del 5 per cento superati i 90mila euro e una del 10 oltrepassati i 150mila. La botta partirà da subito e varrà anche retroattivamente sui redditi incassati dal primo gennaio del 2011 (la Corte costituzionale si è già pronunciata su questo aspetto rendendolo già in altre infauste situazioni legittimo). Gli effetti […]

  

Cav. Non ci sono parole

Peggio di così non poteva fare neanche un governo bersani/camusso. La manovra appena licenziata dal consiglio dei ministri è un insulto al pensiero, anche annacquato, di un modesto liberale. Lo chiamano contributo di solidarietà! Si tratta banalmente di un aumento dell’irpef. Di fatto l’aliquota massima arriva al 53 per cento. E per gli autonomi sale del 5 per cento a partire da 55mila euro. Ovviamente il tutto è condito dall’aumento della tassazione delle rendite finanziarie e dalla tracciabilità dei contanti sopra 2500 euro. Ma ci volevano il cav&tremonti? forse bastavano prodi&visco.

  

I Mercati impazziti

Mentre a Bruxelles i capoccioni si mettevano d’accordo, a piazza affari gli investitori hanno iniziato a comprare di tutto. Unicredit ha sfiorato un balzo dl 10 per cento, con volumi trattati di circa 1 miliardo di euro. Qualcuno oggi dovrebbe commentare: i mercati salgono grazie a Berlusconi. Posto che la settimana scorsa ci spiegava che gli stessi scendevano per colpa del medesimo berlusconi. Paradosso dei paradossi salgono nel momento in cui la turbolenza politica è maggiore, per l’arresto di Papa. In effetti ieri come oggi le disavventure del nostro governo e la pessima manovra, non c’entrano un fico secco con […]

  

Lo spiritello illiberale

Si ha l’impressione che ogni tanto (un po’ troppo spesso, per la verità) all’interno del governo si insinui uno spiritello malvagio che ne combina di tutti i colori. Insomma, come fa un liberale ad accettare che con decreto si tolgano dei quat­tri­ni dalle tasche degli automo­bilisti per depositarli in quelle di Nanni Moretti? Come fa un liberale a sopportare che, sem­pre con un decreto, il governo si impicci delle assemblee di un’azienda privata, e per di più quotata in Borsa (già venduta all’estero anni fa), per favorire un’alternativa a un’acquisizione straniera? E come fa un liberale a tollerare la sbalordi­tiva […]

  

Il bipolarismo dei giudici

Il cuoco si rende conto che sia piuttosto difficile togliere un ingrediente persistente, come il sesso, dalla propria zuppa. Ma vuole fare un esperimento. Prendete la vostra vita e immaginate che chiunque abbia a che fare con voi venga schedato da una procura e intercettato. E che il tutto finisca sui giornali. Metteteci anche l’ingrediente proibito e vi renderete conto che siete fritti. Occorre distingure i campi: quello dei comportamenti privati, da quello dei comportamenti pubblici. Ciò ovviamente non compromette la nostra indiviuduale formazione di un giudizio politico ed elettorale. Ma è appunto questo il centro della questione. Berlusconi si […]

  

Fini e le ipocrisie

Cari commensali qua sto cucinando un po’ troppa politica e poca economia. Insomma la zuppa ha cambiato un po’ gusti, ma ritorneremo alla base. Veniamo al nostro Fini. Dico subito che l’ingrediente, se preso da solo, non è sempre indigesto. Intendiamoci non mi dispiacciono le quattro idee in croce su cui si sta costruendo una reputazione: economia di mercato, grazie alla spezia saporita dell’ottimo Benedetto della Vedova. E anche sulle intercettazioni, la posizione mi sembra più equilibrata di quella iniziale governativa. Non parliamo poi di bioetica, in cui le posizioni finiane sono decisamente più laiche rispetto a quelle della maggioranza. […]

  

Non credo a Scajola

[photopress:sacjola.jpg,thumb,pp_image]Ho intervistato Claudio Scajola, recentemente, sul giornale. La vicenda è nota. Ha comprato nel 2004 un appartamento al Colosseo. Dice di averlo pagato con un mutuo da 610mila euro ancora in essere. Un losco figuro (oggi in galera) e le venditrici (le due sorelle Papa) dicono di aver ricevuto oltre ai 610mila euro, 200mila cash in anticipo dal ministro e la bellezza di 900mila euro spezzati in 80 assegni circolari, fatti appunto dal losco individuo. Riguardo a questi assegni si sa: 1. esistono davvero 2. sono stati in effetti incassati dalle signore 3. sono di taglio piccolo e dunque sotto […]

  

Scudo e Numeri

Lo scudo fiscale francese si è chiuso, come la prima tranche di quello italiano, alla fine dell’anno scorso. Ha avuto il risultato, comprensibile, di sputtanare chi l’ha varato: è immorale si dice di là come di qua. Ma in compenso quello parigino è stato un vero flop. Ha riportato in casa 6 miliardi di euro contro i nostri 95. Nelle casse del Tesoro francese sono entrati 700 milioni di euro, contro i nostri cinque miliardi. Facendo qualche proporzione ci accorgiamo che l’aliquota effettiva della sanatoria francese è stata dell’11 per cento, contro il cinque della nostra. A voi, cari commensali, […]

  

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