Piccolo prontuario di sociologia per aspiranti tuttologi mainstream
Piccolo prontuario di sociologia per aspiranti tuttologi mainstream
L’Isis, come era prevedibile, ha rivendicato la strage di Nizza. Innanzitutto vanno chiariti i termini: a compiere l’attentato, afferma l’agenzia Amaq che fa da megafono alle azioni del cosiddetto Cailffato, è stato un “soldato” dell’Isis. Non un affiliato bensì “uno dei soldati dello Stato islamico che ha risposto agli appelli che incitavano a colpire i cittadini dei paesi della Coalizione”. Questo passaggio è fondamentale per capire quanto sia potente e pervasiva la loro propaganda: non è necessario arruolarsi e compiere un addestramento, loro considerano propri adepti anche chi viene influenzato a distanza. E’ la loro strategia di proselitismo.
Il fatto è che adesso molte convinzioni vacilleranno, molte tesi crolleranno, molti dubbi si instilleranno nelle menti aperte e progressiste dei “giustificazionisti” in servizio permanente. Ah no, scusate, il dubbio non fa parte dell opzioni possibili per tali menti “illuminate”.
Ma come, non era dunque Mohamed Lahouaiej-Bouhlel un povero squilibrato depresso? Non aveva problemi legati al divorzio? Che poi, notoriamente, tutti i divorziati si lanciano con un tir e una mitragliatrice sulla folla per fare strage di famiglie e bambini.
Ovviamente che fosse un tunisino musulmano (cittadino francese) è solo un caso, una coincidenza fortuita. Del resto anche l’attentatore del locale gay di Orlando, sempre secondo illustri commentatori, era un omosessuale represso. Musulmano pure lui, ma anche qui il dato è un dettaglio ininfluente.
Sono invero un pò perplessa, ma non stupita, per le banalizzazioni che spesso vengono offerte dai mass media per dare una spiegazione “politicamente corretta” e non troppo “disturbante” alle stragi compiute da islamici. Sta prendendo piede in modo pericoloso una analisi intellettualmente (volutamente?) fuorviante: si tratta di soggetti psichicamente disturbati che compiono questi reati in preda a fenomeni di tipo maniaco/depressivo/repressivo. Intanto non si capisce perchè i mentalmente disturbati siano solo islamici. Ci saranno pure fra i cattolici, i buddisti, i Testimoni di Geova, gli Hare Krishna, gli atei e gli agnostici dei divorziati che hanno preso male l’abbandono della moglie, figli di terza generazione che vivono nelle banlieue e nelle periferie, cripto gay sposati con donne e dunque infelici e repressi? Evidentemente sì, ma ecco che la dove la psichiatria mostra i suoi limiti oggettivi, viene in soccorso un’altra scienza facilmente applicabile a qualsiasi cosa: la sociologia!
Essendo io laureata in sociologia, per l’appunto, mi sentirei di consigliare ai tuttologi, aspiranti sociologi che in questi giorni hanno parlato di “alienazione”, “anomia”, “mancata integrazione” e “disagio sociale” di impiegare la loro cultura per conversare del tempo, delle mezze stagioni che non ci sono più e del campionato di calcio. Che è meglio.
Per i sedicenti opinionisti tv e i tuttologi del web che citano termini a caso – come appunto alienazione – per sentito dire, senza sapere effettivamente cosa significhi, tutto fa brodo per esporre le loro tesi preconcette intrise di buonismo tendenzioso pur di non dare un nome alle cose: terrorismo di matrice islamica. Il che non vuol dire che tutti i musulmani siano terroristi, anche perché sono milioni, però è innegabile che tutte le stragi degli ultimi mesi siano stati compiute in nome di Allah, vuoi per affiliazione all’Isis diretta, vuoi per plagio avvenuto in modalità remota, via internet e attraverso il recepimento di appelli lanciati dai capi dell’Isis e ripresi dai media di tutto l’universo mondo, così, tanto per farli arrivare meglio.
Il punto è questo: ha davvero senso pensare che i terroristi siano sempre vittime dell’emarginazione sociale, siano dei disadattati, dei poveracci e di conseguenza sarebbe colpa nostra “che non li sappiamo integrare” se loro sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere?
Perché si devono cercare sempre e parametri psicologici, sociologici o economici per spiegare un fenomeno che ha la propria origine nel fanatismo religioso e nella straordinaria capacità di attrazione che esso riesce ad avere su adepti e simpatizzanti? Gli attentatori non sono tutti disperati delle banlieue. Le menti che pianificando e i livelli intermedi non sono affatto emarginati. E a volte, come nel caso di Dacca, non lo sono neanche gli esecutori materiali delle stragi, la cosiddetta manovalanza. Che è disposta a farsi saltare in aria pur non vivendo in nessuna situazione di disagio.
Purtroppo nessuno di noi è nella testa di queste persone, per me che sono atea poi è ancor più difficile capire fino a che punto un essere umano possa essere condizionabile da un credo religioso. Però se si prova ad analizzare l’Islam come una religione totalizzante e dunque la paragoniamo ad una ideologia “forte”, come possono essere state il fascismo o il comunismo, non possiamo non renderci conto che le ideologie e le religioni hanno sempre avuto storicamente una forte presa sulla massa e su alcune menti particolarmente ricettive sono riuscite ad indurre a compiere atti insensati o addirittura criminali in loro nome. Islam, ma anche la religione cristiana in altri tempi (Inquisizione, caccia alle streghe, persecuzione degli eretici, ecc…) , per non parlare delle ideologie comunista, fascista e nazista che hanno prodotto morte e distruzione. E che hanno attratto milioni di persone in tutto il mondo.
Io sono stanca di questo dibattito sterile. Sono stanca anche del dibattito sui musulmani buoni e cattivi: tutte ovvietà. Ha detto bene il vicepresidente degli Imam francesi, dimettendosi dalla funzione: «Mi sono stancato della vostra ipocrisia, le istituzioni musulmane la smettano di ripetere che l’estremismo non esiste». Se si è stancato lui, figurarsi noi…
P.S. Per dovere di cronaca, Karl Marx considerava l’alienazione il divenire estraneo a sé al punto da non riconoscere più se stessi, rendersi schiavi e succubi della società capitalistica, l’alienazione è intesa come il cuore dell’ineguaglianza sociale e come la conseguenza della struttura socio-economica imperialista-capitalista, della costrizione al lavoro e della proprietà privata.
Ora, ditemi voi questi soggetti che compiono stragi avranno tutti letto Marx, Marcuse o la critica alla dialettica di Hegel?