In questo articolo analizzeremo, da un punto di vista quantitativo, un indicatore di cui si sente parlare spesso e che consente di misurare la forza del mercato azionario: l’Advance-Decline Line.

Metteremo alla prova la sua efficacia, confrontando gli eventuali benefici prodotti dall’utilizzo dell’indicatore rispetto a una strategia più classica. L’obiettivo è verificare se questo strumento, spesso apprezzato in teoria, possa realmente offrire un valore aggiunto nella pratica.

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Come funziona l’indicatore Advance-Decline Line

L’Advance-Decline Line è un indicatore semplice nella sua costruzione, ma prima di analizzarne il funzionamento è importante introdurre un concetto fondamentale: cos’è un indice azionario.

Un indice azionario è un gruppo di azioni selezionate che rappresentano una porzione del mercato o un intero mercato. Ad esempio, l’S&P500 è composto da 500 tra le maggiori società americane, mentre il Nasdaq si concentra prevalentemente sulle aziende del settore tecnologico. Gli indici vengono utilizzati per monitorare l’andamento complessivo del mercato o di un settore specifico.

L’Advance-Decline Line può essere calcolata su diversi indici. Questo indicatore ha lo scopo di misurare la partecipazione complessiva delle azioni ai movimenti di mercato, offrendo una prospettiva più ampia rispetto al semplice andamento dell’indice.

Per costruirlo servono due informazioni essenziali:

  1. Il numero di azioni, appartenenti all’indice, che sono salite in un determinato arco temporale (ad esempio, una giornata borsistica).
  2. Il numero di azioni, appartenenti all’indice, che sono scese nello stesso arco temporale.

La differenza tra questi due valori fornisce il dato netto del periodo. Questo valore netto viene poi sommato cumulativamente a quelli dei periodi precedenti per tracciare una linea continua, nota appunto come Advance-Decline Line.

Immaginiamo, per esempio, un indice composto da cento azioni. In una giornata specifica, 70 azioni salgono e 30 scendono. La differenza tra il numero di azioni in rialzo e quelle in ribasso è pari a +40. Questo valore viene aggiunto al valore dell’Advance-Decline Line del periodo precedente. Ripetendo questo calcolo per ogni periodo, otteniamo una linea che rappresenta visivamente la partecipazione complessiva delle azioni al movimento dell’indice.

Figura 1. La linea gialla corrisponde all’indicatore Advance-Decline Line.

L’Advance-Decline Line nella teoria: un indicatore per misurare la forza del mercato

L’Advance-Decline Line, per come è costruito, viene spesso considerato un indicatore in grado di rappresentare la reale forza del mercato. A differenza del prezzo dell’indice, che può essere influenzato da poche azioni di grande peso, l’Advance-Decline Line tiene conto della partecipazione complessiva delle azioni al movimento di mercato. In teoria, questo lo rende uno strumento più affidabile per analizzare i trend o individuare i segnali di una possibile inversione.

La logica alla base è semplice: se un mercato è in crescita ma la maggior parte delle azioni che lo compongono non segue il rialzo, il movimento potrebbe essere insostenibile. Al contrario, un mercato in cui la maggior parte delle azioni partecipa al rialzo viene considerato più forte.

Figura 2. Esempio di mercato debole in base all’Advance-Decline Line.

Strategia basata sull’Advance-Decline Line: applicazione all’ETF SPY

Proviamo a sviluppare una strategia utilizzando SPY, l’ETF che replica l’andamento dell’S&P500. La scelta di SPY rispetto, ad esempio, al future sull’indice, è motivata dal fatto che l’Advance-Decline Line viene calcolata considerando il numero di azioni che salgono e scendono durante la sessione cash, ovvero l’orario regolare di negoziazione dei mercati azionari (dalle 9:30 alle 16:00 orario di New York). Poiché il future è negoziato 23 ore su 24, non riflette esclusivamente l’andamento delle azioni durante la sessione cash.

Utilizzeremo quindi l’Advance-Decline Line calcolata sulle azioni che compongono l’indice S&P500. Poiché, come detto in precedenza, questo indicatore dovrebbe rappresentare la reale forza del mercato, lo utilizzeremo come base per generare segnali di ingresso e uscita.

La serie storica scelta per l’analisi è composta da dati giornalieri, dove ogni barra rappresenta una giornata borsistica. La logica operativa è la seguente:

  • Ingresso: Apriremo una posizione al rialzo se l’Advance-Decline Line supera il valore massimo raggiunto negli ultimi 10 periodi (equivalenti a due settimane borsistiche).
  • Uscita Long: Chiuderemo la posizione se l’Advance-Decline Line chiude al di sotto del minimo degli ultimi 10 periodi.
  • Esecuzione degli ordini: Le posizioni verranno aperte e chiuse all’apertura della barra successiva, una volta verificata la condizione.

Inoltre, verrà applicato uno stop loss fisso del 2%. Sebbene questo valore non sia ottimizzato, ha l’obiettivo di eliminare eventuali outlier, ovvero valori anomali. Ogni operazione sarà effettuata utilizzando un capitale fisso di 10.000 dollari, acquistando un numero di contratti che rispecchi tale controvalore.

Infine, in Figura 3, è possibile osservare un esempio pratico di un trade generato da questa strategia.

Figura 3. Esempio di ingresso e uscita dalla posizione effettuati dalla strategia basata sull’indicatore Advance-Decline Line.

Risultati ottenuti testando la strategia basata sull’indicatore dal 2010 al 2024

Osservando i risultati a partire dal 2010, l’equity line mostra una crescita complessivamente costante, come si può vedere in Figura 4. Sebbene siano presenti diversi drawdown, la strategia continua a formare nuovi picchi di equity.

Figura 4. Equity line della strategia basata sull’indicatore di trading Advance-Decline Line.

Nel periodo analizzato, questa strategia ha generato un net profit di 8.300 dollari. L’average trade, come si può notare dalla Figura 5, si attesta sui 63 dollari, pari a poco più dello 0,6% per operazione rispetto al capitale dedicato a ogni trade.

Figura 5. Total Trade Analysis della strategia basata sull’indicatore Advance-Decline Line.

Test di efficacia dell’indicatore: confronto con una strategia basata sul prezzo

Sebbene i risultati ottenuti sembrino promettenti, è importante verificare se l’Advance-Decline Line offra realmente un valore aggiunto rispetto a una strategia applicata direttamente al prezzo dell’indice. Per fare questo, confronteremo la strategia analizzata con una variante basata esclusivamente sul prezzo di SPY, mantenendo le stesse regole operative.

In questa versione, entreremo in posizione long quando la chiusura del prezzo supera la chiusura massima delle ultime 10 barre, e chiuderemo la posizione quando la chiusura del prezzo scende al di sotto della chiusura minima delle ultime 10 barre. Anche in questo caso, tutte le posizioni verranno aperte e chiuse all’apertura della barra successiva, una volta soddisfatte le condizioni.

Le altre impostazioni rimarranno invariate: utilizzeremo uno stop loss del 2% e dedicheremo un capitale fisso di 10.000 dollari a ogni operazione. Questo confronto ci permetterà di capire se l’utilizzo dell’Advance-Decline Line migliora realmente le performance della strategia o se il prezzo stesso può fornire segnali altrettanto validi.

Risultati della strategia basata sul prezzo dell’ETF SPY

Analizzando i risultati della nuova strategia, come mostrato in figura 6, possiamo osservare una crescita costante dell’equity line, sebbene sia presente un drawdown più marcato nel periodo 2014-2015.

Figura 6. Equity line della strategia senza l’indicatore.

Il net profit raggiunge un valore superiore rispetto a quello della strategia basata sull’Advance-Decline Line, attestandosi a 10.500 dollari.

Dalla Total Trade Analysis, riportata in Figura 7, emerge un average trade pari a 89 dollari, con un incremento di circa il 50% rispetto ai 63 dollari della strategia precedente.

Figura 7. Total Trade Analysis della strategia senza l’indicatore.

Conclusioni: l’Advance-Decline Line è un indicatore ridondante?

L’analisi condotta mostra che, sebbene i risultati della strategia basata sull’Advance-Decline Line appaiano promettenti, quelli ottenuti utilizzando direttamente il prezzo si sono rivelati superiori, sia in termini di net profit che di average trade. Questo solleva una domanda importante: l’Advance-Decline Line aggiunge davvero valore come indicatore?

È certamente possibile variare i periodi utilizzati per il calcolo dei massimi e minimi, ottimizzando ulteriormente entrambe le strategie. Tuttavia, osservando i grafici, emerge chiaramente che l’Advance-Decline Line, nella maggior parte dei casi, segue un comportamento molto simile al prezzo dell’indice sottostante e questo suggerisce che potrebbe trattarsi di un’informazione ridondante, che non aggiunge una prospettiva significativamente diversa da quella già fornita dal prezzo.

L’Advance-Decline Line può essere sicuramente uno strumento interessante per le valutazioni a medio termine; tuttavia, il suo utilizzo nelle strategie di trading sistematico non sembra offrire particolari vantaggi.

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Alla prossima,

Andrea Unger

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