Trading con il MACD
Proseguiamo con l’analisi degli indicatori/oscillatori più conosciuti per comprendere in che modo le informazioni fornite da questi stessi strumenti possano influire positivamente sul trading. Nello specifico andremo ad osservare le caratteristiche e le strategie più utilizzate del MACD.
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Il MACD è un indicatore molto utilizzato sia dai trader discrezionali che da quelli sistematici.
Può essere usato in diversi modi in quanto nei suoi calcoli prevede l’utilizzo di molteplici indicatori le cui interconnessioni generano dei segnali di ingresso. Vedremo i risultati derivanti dall’utilizzo di queste tecniche, analizzandone la stabilità dei parametri.
Moving Average Convergence Divergence
Il MACD, acronimo di “Moving Average Convergence Divergence”, è uno degli indicatori più noti nel panorama dell’analisi tecnica. Si tratta di un indicatore piuttosto facile da rappresentare: calcola la differenza tra due medie mobili esponenziali, una veloce (in genere si utilizza quella a 12 periodi) e una lenta (26 periodi) a cui viene sovrapposta una Signal Line (un’altra media mobile esponenziale a 9 periodi calcolata sul MACD stesso). In aggiunta a tutto questo, è presente un istogramma che proietta i valori della differenza tra la Signal Line e la linea del MACD, oscillando attorno ai valori dello 0.
Graficamente il MACD si presenta come nella figura 1. Esistono molteplici modalità di utilizzo del MACD, in questo articolo andremo ad analizzare la più famosa: l’incrocio della Signal Line con il MACD (o Istogramma>/<0);
L’applicazione della teoria del MACD
L’incrocio della Signal Line con il MACD (o istogramma>/<0) fornisce di per sé un segnale univoco di ingresso. Seguendo la teoria, se la Signal Line incrocia al rialzo la linea del MACD (istogramma>0) avremo un segnale di acquisto, viceversa avremo un segnale di vendita. Questo tipo di teoria presuppone il fatto che il trader possa identificare al meglio le fasi di trend al rialzo o al ribasso, attraverso l’analisi di queste medie mobili ed il loro comportamento nel tempo.
I test sul MACD
Si lavorerà sul solito basket di strumenti, a partire dal 2010 fino ad arrivare a fine 2021, in particolare sui seguenti strumenti finanziari:
- AUDUSD
- EURGBP
- EURJPY
- EURNZD
- EURUSD
- GBPCAD
- GBPJPY
- GBPUSD
- NZDUSD
- USDCAD
- USDCHF
- USDJPY
- Crude Oil Future (energetici)
- Gold Future (metalli preziosi)
- Mini S&P500 (azionario)
- 30yrs Bond (obbligazionario)
In primo luogo si analizzeranno i risultati ottenuti con l’utilizzo dell’incrocio del MACD(12,26) con la Signal Line a 9 periodi. In figura 2 l’immagine del pattern di ingresso.
Andando ad inserire le condizioni su dati daily (1440 minuti) si ottengono risultati altalenanti e per nulla soddisfacenti in termini di profitti, come mostrato nella figura 3. Il netprofit fatica a mantenere il livello dello zero e il drawdown a -190.000$ rappresenta un dato per nulla confortante.
Figura 3. Risultati sommari della strategiaQuesti risultati sono però da contestualizzare: la strategia non prevede al momento l’uscita dal mercato, per quasi la totalità del tempo si è a mercato, o long o short, e non vi sono filtri aggiuntivi che potrebbero migliorarne i risultati, senza dimenticare che i test vengono effettuati su un paniere molto variegato che non trova grandi correlazioni tra gli strumenti.
Perciò, a scopo puramente accademico, ho provato a vedere come variano i risultati al variare dei periodi della media, la cosiddetta “Signal Line” o anche chiamata in gergo “Smoothed Line”, in quanto lavorando su barre daily avremmo potuto considerare anche risultati più brevi (di default 9).
Nella tabella 1 infatti si nota che aumentando la frequenza degli ingressi, accorciando i periodi della media a 2, i risultati migliorano sensibilmente, pur mantenendo livelli di drawdown molto pronunciati, in particolar modo nell’ultima parte (periodo post-pandemia da maggio 2020 ai tempi recenti), come si può vedere in figura 4.
Il netprofit raggiunge 238.000$ in 6453 operazioni, per un average trade di circa 35$, con un’equity line non entusiasmante, ma rispetto all’idea di partenza classica e a giudicare dagli intorni del dato preso (anche 3 e 5 come parametri sono accettabili), è un miglioramento significativo che mi spinge ad investigare ulteriormente.
Stop e Target
Andando avanti con l’analisi del sistema, che ricordiamoci non prevede la chiusura della posizione se non con un “reverse” (assenza di stop e target), talvolta si incorre in gravi perdite, perché si mantiene la posizione aperta finché la strategia non si sia girata.
È doveroso, dunque, prendere in analisi l’idea di inserire delle uscite, valutando i benefici che si ottengono dall’ottimizzazione di stop e target. L’aggiunta di uno stoploss e di un takeprofit calcolati come 1 multiplo dell’average true range a 5 periodi, producono buoni miglioramenti sull’equity line della strategia (figura 5).
Con questi settaggi il netprofit raggiunge oltre 310.000$, in netto miglioramento rispetto ai settaggi tradizionali, e il drawdown migliora anch’esso sensibilmente arrivando a -74.000$. Anche l’equity line derivante è piacevole, pur mantenendo un appiattimento generale nell’ultima fase.
In conclusione, un perfezionamento dell’idea originale rende quindi apprezzabile questo sistema, che nella sua forma più comune produceva invece risultati non soddisfacenti.
Veniamo quindi piacevolmente a scoprire come il MACD sia un indicatore molto duttile, che potrebbe essere in grado di scindere il trend positivo da quello negativo, come si è visto nel caso dell’istogramma maggiore o minore dello zero.
Spero di aver fornito spunti interessanti per i vostri nuovi sviluppi.
Alla prossima!
Andrea Unger
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