E’ partita la campagna per le Olimpiadi di Roma 2024. In questi ultimi giorni il Presidente del Coni Malagò e il premier Renzi hanno presentato logo e fatto conferenza stampa per chiedere l’ appoggio di tutto il paese per la candidatura di Roma alle Olimpiadi.
Giovanni Malagò ha la mia massima stima, essendo presidente del Circolo Canottieri Aniene, al quale sono fiero di appartenere come socio da 20 anni ormai. E’ persona perbene e grandissimo amante dello sport. E quindi con un legame di amicizia e stima personale trovo molte difficoltà a rispettare il dovere che sento (come giornalista e come cittadino italiano ) di far presente alcune criticità di una candidatura olimpica. Ma bisogna farlo.
Sento  il dovere di mettere in guardia dai rischi di un altro buco di bilancio, chi non avesse letto il libro di Pietro Mennea , con il quale feci un paio di lunghe chiacchierate al telefono per capire più in profondità il suo libro “ I costi delle Olimpiadi” . Ovvio che mi stupì il suo libro. Un campione olimpico che scrive contro le Olimpiadi non è cosa di tutti i giorni. Al contrario per editori ,  giornalisti , telecronisti , TV , Radio e giornali è una ghiotta occasione di vendita di copie e spazi pubblicitari. Difficilmente quindi si alzeranno molteplici voci di dissenso sulle Olimpiadi. Nel libro di Mennea si analizzano i dissesti finanziari che la Olimpiadi lasciano dietro di loro. “Le esperienze precedenti insegnano che due settimane di gare lasciano ad una città, pochi vantaggi, molti quartieri trasformati, stadi enormi e ingestibili dalle amministrazioni comunali, costi di manutenzione proibitivi, altre opere edili sovradimensionate e ben pochi utili.
Queste sono verità di cui i vari comitati promotori e gli stessi membri del CIO non desiderano parlare durante la fase di candidatura di una città.
Non vogliono che si sappia che dopo i Giochi Olimpici arriveranno i deficit e, spesso più tasse da pagare.
Una cosa di cui nessuno desidera parlare è il costo di gestione degli impianti sportivi, molti dei quali dopo i Giochi diventano inutili, e gli oneri della manutenzione e della gestione vengono accollate, da amministrazioni in situazioni pre-fallimentari, ma la cosa più grave è che quel costo è indefinito e non quantificabile perché dura fino a quando esisterà l’impianto.”
Pensiamo a quanto accaduto in Grecia , con strascichi giudiziari per esempio per la Siemens . Nel 2014 sono stati rinviati a giudizio 19 dirigenti e nel mirino degli investigatori ci sono anche le Olimpiadi del 2004 , costate il triplo del previsto.
Ora ci dovremmo porre altre due domande : 1) L’ Italia è in un momento di crescita di PIL , e di abbondanza di cassa da potersi permettere un altro ipotetico buco ?
2) L’ Italia è un paese maturo e che ha dimostrato in passato di saper gestire in economia questo tipo di eventi ? Dagli strascichi del mondiali calcio del 90 ai mondiali di nuoto recenti non sembrerebbe. Appare invece purtroppo come un paese nel quale per i soliti furbetti del quartierino, i soliti noti che si arricchirono anche sul terremoto dell’ Aquila , ogni occasione sia buona per l’ ennesima abbuffata di soldi pubblici e appalti.
Ma anche ammettendo che questi appalti fossero poi ben gestiti e trasparenti (non so perché ma se le Olimpiadi fossero domani io penso che qualche azienda di Food vicina al governo si aggiudicherebbe molti catering ma sono io che sono maligno..) , poi quanti di questi appalti sarebbero aggiudicati ad aziende italiane portando un beneficio in termini di fatturato al nostro paese e non ad altri?
Gli interrogativi sono tanti , e vedrete che il mainstream mediatico sarà tutto in una sola direzione. Quella del “che bello le Olimpiadi a Roma , noi siamo un grande Paese e le gestiremo differentemente dalle altre volte”. “ E’ una grande occasione per l’ Italia e per l’ occupazione”.
E voi a chi date più credito ? A Pietro Mennea e all’ esperienza passata , oppure alle belle intenzioni di Renzi?
P.S. Pietro Mennea fu docente a contratto in una università italiana. Indovinate quale? Ma ovviamente la Gabriele D’ Annunzio di Pescara. Vi ricorda qualcosa?

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