Il gender e la dittatura del pensiero unico
Gender e dittatura del pensiero unico, un legame che sembra consolidarsi. Il periodico Tempi ha pubblicato – tempo fa – la storia di due genitori tedeschi arrestati per non aver fatto sì che i figli partecipassero alle due ore di lezione previste sul tema. La questione è datata e alcuni interpretarono la vicenda come se fosse stata giornalisticamente confezionata ad arte. In Germania – infatti – la legge sanziona la fattispecie che contiene il reato di non mandare i figli a scuola, non certo il non far partecipare la propria prole alle lezioni sul gender. Un problema – però – si pone: Come può un genitore difendersi dall’ideologizzazione del sapere? Poniamo per assurdo l’ipotesi che un istituto decida di tenere autonomamente un corso di creazionismo obbligatorio per tutti, due ore nelle quali viene spiegato – con dovizia di particolari scientifici – che l’uomo è stato creato da una divinità. Un genitore laicista o un semplice sostenitore della necessità che la scuola si mantenga su posizioni laiche potrebbe decidere di non far partecipare il proprio figlio. Legittimo, più che legittimo. L’eccezione sollevata potrebbe riguardare le ore di religione nella scuola italiana, ma secondo una serie di riferimenti normativi – e come è universalmente noto – in Italia è possibile esonerarsi dalle lezioni di religione senza incombere in nessuna conseguenza. Ma è possibile decidere di essere esonerati dalle lezioni sul gender? In Germania sembrerebbe di no. Secondo quanto chiesto dal giornalista di Tempi a Mathias Ebert, fondatore dell’associazione “Genitori preoccupati”, sembrerebbe proprio di no. E anche questo articolo di Elena Barlozzari confermerebbe l’impossibilità di esonero dalle lezioni sul gender o almeno l’esistenza di casi in cui la contrarietà non è sufficiente. Insomma, quando si tratta di poter scegliere se ascoltare o meno il professore di religione, un genitore può decidere quali convinzioni far filtrare mediante l’insegnamento nel cervello del proprio bambino. L’unica possibilità è quella di restarsene a casa e fare assenza. Ecco perché, in fin dei conti, sta tornando tanto di moda l’homeschooling o come avrebbero detto i nostri avi: il precettore.