Data Center: le linee guida di Regione Lombardia
La Regione Lombardia ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 28 giugno 2024 la Deliberazione di Giunta Regionale n. XII/2629 del 24 giugno 2024, che detta le linee guida per la costruzione e gestione dei data center. Queste direttive mirano a uniformare la disciplina sulla pianificazione e localizzazione di tali infrastrutture, sino a oggi lasciata alla discrezionalità dei Comuni.
I data center o centri di elaborazione dati (CED) rappresentano infrastrutture fisiche che alloggiano apparecchiature (come server e sistemi di storage) e servizi per la gestione delle risorse informatiche, destinati a uno o più utenti. Essi svolgono un ruolo cruciale sia nella conservazione rapida e sicura dei dati sia nei servizi digitali, particolarmente nel campo dello sviluppo e implementazione di applicazioni di intelligenza artificiale. I data center contribuiscono significativamente allo sviluppo industriale, all’innovazione, alla riduzione delle emissioni, all’ecosostenibilità e alla creazione di occupazione di qualità. Tuttavia, necessitano di collegamenti alla rete elettrica per il sostentamento energetico e di gruppi elettrogeni di emergenza per mitigare eventuali interruzioni di corrente, elementi questi che influenzano notevolmente l’ambiente a causa del consumo di suolo, della perdita di servizi ecosistemici e habitat, dei prelievi idrici, del rumore e dei rischi di incidente.
La mancanza di legislazione specifica per questo settore ha dunque creato incertezze operative, conferendo agli enti pubblici e agli stakeholder coinvolti una larga discrezionalità. Le amministrazioni comunali giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione dei data center, influenzando sia la scelta della location sia le valutazioni relative al fabbisogno energetico e all’impatto ambientale delle strutture sul territorio circostante. È quindi essenziale fornire linee guida uniformi e chiare, anche sotto l’aspetto urbanistico e ambientale, stabilendo criteri e modalità per la localizzazione di nuovi data center o CED.
Le linee guida definiscono il data center come “una stanza, un edificio o una struttura fisica che ospita l’infrastruttura IT per il funzionamento, la creazione e l’implementazione di applicazioni e servizi, oltre alla gestione e archiviazione dei dati relativi”.
Negli anni recenti, i data center si sono trasformati da entità private e rigorosamente controllate, che custodivano infrastrutture IT tradizionali per uso esclusivo di una singola azienda, a complessi più estesi o reti di strutture di proprietà di fornitori di servizi cloud, che gestiscono infrastrutture IT virtualizzate a beneficio di molteplici aziende e clienti.
Dal punto di vista della classificazione, i data center sono ora distinti in base a dimensioni fisiche, fabbisogno energetico e capacità di elaborazione dati. Tali criteri sono essenziali per determinare il tipo di autorizzazioni e normative specifiche applicabili a ciascun impianto. Questi includono:
- Hyperscale: grandi strutture con un fabbisogno energetico superiore ai 100 MW, che si sviluppano gradualmente in fasi successive a seconda delle esigenze crescenti dei servizi ai clienti. Sono generalmente gestiti da grandi operatori del settore.
- Colocation: strutture di medie dimensioni con un fabbisogno energetico superiore ai 5 MW, spesso gestite da operatori di servizi o, in alcuni casi, dal cliente stesso che possiede l’hardware ma non desidera gestire un proprio data center.
- Edge: piccole strutture, talvolta solo un container, con un fabbisogno energetico inferiore a 1 MW, situate in prossimità dei luoghi di generazione o elaborazione dei dati.
- High Performance Computing (HPC): strutture con esigenze elevate di capacità di calcolo, utilizzate per applicazioni di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e altre operazioni complesse.
- Cripto-mining puro (“mining”): spesso costituiti da container o piccoli edifici con alto fabbisogno energetico ma gestiti con risorse limitate, attrattivi per il basso costo e la facilità di accesso all’energia elettrica.
Questa estensiva categorizzazione aiuta a definire il tipo di autorizzazioni e normative specifiche applicabili a ciascun tipo di impianto, orientando le decisioni di pianificazione e gestione in maniera più informata e efficace.
Una novità significativa è la richiesta che i data center rispettino la compatibilità urbanistica con aree o immobili destinati ad uso produttivo e direzionale, assicurando che tali infrastrutture si integrino armoniosamente nel tessuto economico e professionale locale.
Per quanto riguarda il processo decisionale, è stato stabilito che le istanze per data center di medie e grandi dimensioni debbano essere valutate durante una conferenza di servizi. In questa sede, la Provincia o la Città interessata esprime un parere sulla compatibilità dell’intervento basandosi sulle Linee Guida, favorendo un approccio collaborativo tra diverse entità governative e assicurando decisioni ponderate che riflettano gli interessi di tutte le parti coinvolte.
In termini ambientali, i data center con un fabbisogno energetico superiore ai 5 MW per le strutture medie e oltre 100 MW per quelle grandi devono sottoporsi a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come previsto dalla normativa statale. Questa valutazione è cruciale per mitigare l’impatto ambientale degli impianti.
Infine, è stato chiarito che i procedimenti ambientali di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) si attiveranno probabilmente solo in presenza di un progetto definito delle infrastrutture informatiche. In fase di pianificazione urbanistica, generale o attuativa, questi procedimenti non saranno necessari finché i fabbisogni energetici non saranno stati definiti, evitando così ritardi e complessità non necessarie nelle fasi preliminari.