Sceriffi a 5 Stelle
Sceriffi a 5 Stelle. Dopo il tribunale popolare per giornali e televisioni, ora il movimento pentastellato istituisce il tribunale della delazione. E dell’Inquisizione. Un’aula virtuale in cui gli iscritti, i candidati o i portavoce possono essere allo stesso tempo imputati o accusatori. All’interno del sistema Rousseau, infatti, è stata aggiunta la pagina “Segnalazioni”. Che recita così:
“Il Movimento 5 Stelle è una comunità di cittadini che si sono dati delle regole che rispettano e fanno rispettare. Qui potrai segnalare i comportamenti lesivi e contrari ai nostri valori e alla comunità del Movimento 5 Stelle. Uno strumento per tutelare il lavoro e l’impegno degli iscritti, garantendo equità, merito e giustizia”.
Sotto le mentite spoglie di uno strumento per tutelare l’onorabilità del Movimento si cela invece una sorta di Grande Fratello giacobino, una caccia alla spia, all’ex compagno di partito che diventa una persona di cui sospettare e da controllare.
“Il collegio dei Probiviri è l’organo che vigila sul rispetto dei doveri degli iscritti e a tal fine irroga le sanzioni disciplinari secondo le modalità stabilite dallo Statuto e nel rispetto del Codice etico. Le sanzioni disciplinari applicabili sono il richiamo, la sospensione, l’espulsione”. Manca solo la censura e la radiazione e poi sono identiche alle sanzioni dell’Ordine dei giornalisti che il Movimento vorrebbe abolire.
Attenzione, però, prima di fare la spia bisogna accertarsi che le prove in possesso siano inattaccabili. “Ogni segnalazione deve essere supportata da riscontri oggettivi e materiale allegato”. Insomma, il delatore che abbia foto le invio, che abbia documenti cartacei li scansioni, che abbia filmati compromettenti li alleghi. Se non ha nullo di tutto ciò, è meglio che si astenga dal presentare la denuncia.
Che succede poi una volta inviata la segnalazione? Semplice, inizia il processo con tanto di scadenze, prove documentali e memorie difensive.
“Solo nell’ipotesi di avvio del procedimento disciplinare, il Collegio dei Probiviri deve comunicare al soggetto passivo della denuncia mediante comunicazione e-mail agli indirizzi risultanti dalla anagrafica dell’associazione, l’avvio del procedimento disciplinare con l’indicazione dei fatti che giustificano l’avvio del medesimi. Il soggetto sottoposto a procedimento disciplinare ha facoltà di far pervenire memorie scritte ed eventuale documentazione a sostegno delle proprie ragioni entro il termine perentorio di dieci giorni naturali consecutivi dalla data di invio della delibera di avvio del procedimento disciplinare. Entro il termine ordinatorio di 90 giorni dalla data di ricezione della predetta memoria il Collegio dei Probiviri può quindi procedere con la richiesta di ulteriori chiarimenti ovvero con l’archiviazione del procedimento disciplinare ovvero con l’irrogazione delle sanzioni”.
“La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità: la cultura del sospetto è l’anticamera del khomeinismo”, diceva Giovanni Falcone.