rovina chiesa

Se volessimo realmente comprendere i fatti di Parigi e non limitarci a un’analisi superficiale di quanto avvenuto nella capitale francese, dovremmo compiere un’analisi storica che non si limita alle scelte degli ultimi anni in politica estera e interna da parte dei paesi occidentali, ma ricercarne le cause più profonde e radicali negli ultimi secoli della storia occidentale, individuando precise colpe e passaggi determinanti nel raggiungimento della situazione odierna.

Nei secoli è emersa una visione dualistica con la contrapposizione tra modernità e tradizione, storicamente la Chiesa è stato il massimo organo rappresentante i valori della tradizione in contrapposizione alle istanze della modernità. Negli ultimi anni tale ruolo è venuto meno con una progressiva infiltrazione del pensiero modernista – che si incarna in prese di posizioni progressiste – nelle più alte gerarchie ecclesiastiche.

Il pontificato di Benedetto XVI ha rappresentato un’ultima occasione per difendere i valori più profondi della dottrina cattolica. La tendenza in atto è invece quella di accettare i diktat dell’ideologia modernista, smantellando gli ultimi barlumi di tradizione rimasti.

Avviene così una scristianizzazione della società con conseguenze drammatiche non solo per i fedeli ma anche per atei e credenti delle altre religioni poiché, con il venir meno dei valori etici della religione cattolica, su cui si è fondata per millenni la cultura e la società occidentale, vi è una perdita delle regole determinate da precise norme e credenze. Si diffonde così inesorabilmente il relativismo che genera spaesamento, mancanza di punti fermi e certezze e porta con sé pericolose infiltrazioni che sfociano in gesti estremi come quello avvenuto a Parigi. Poiché una società in cui sono stati abbattuti valori millenari è debole, confusa e facilmente attaccabile. Lo smantellamento della società occidentale, come scriveva Burke nelle sue Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, inizia nel 1789 e prosegue progressivamente con l’avanzare delle istanze moderniste fino al 1968, anno in cui si assiste a un punto di non ritorno che determina la pressoché totale eliminazione della tradizione dalla vita occidentale.

Rimaneva un unico organo ad opporsi a questa tendenza: la Chiesa Cattolica, attorno a cui si raccoglievano milioni di fedeli per trovare risposte che gli stati non erano più in grado di dare. Oggi quest’ultimo baluardo della tradizione è a rischio sotto l’attacco dello stesso pensiero modernista che ha determinato il proliferare del multiculturalismo, che a nome di “uguali diritti per tutti” ha permesso che i valori su cui si fondava la nostra società venissero calpestati, stigmatizzati e sempre più spesso, assurdamente, condannati come antidemocratici.

Tutto ciò ci porterà a una lenta ma inesorabile rovina, una lenta agonia davanti agli occhi di chi ancora invita a cercare di capire le ragioni dei terroristi, comprendere perché avvengono certi gesti, finché non sarà troppo tardi. O è già troppo tardi.

@francescogiub

Tag: , ,