caos

Il panorama politico e culturale contemporaneo è caratterizzato da alcuni fenomeni che interessano sia le principali forze politiche sia intellettuali, scrittori e giornalisti. Il più noto di questi fenomeni è il populismo, analizzato, discusso, invocato spesso a sproposito, in molte occasioni frainteso e mistificato.

La stessa attenzione mediatica non è dedicata a una corrente di pensiero, a un modo di concepire la politica e la società che potremmo sintetizzare con il nome di trasversalità.

Con questo termine si intende la concezione secondo cui non esistono più le categorie che hanno storicamente caratterizzato il dibattito politico: destra e sinistra, conservatori e progressisti. Un modo di concepire le principali tematiche politiche, sociali e culturali che vada oltre le categorie classiche.

Essere trasversali non significa però avere ampi orizzonti o trattare i fatti con un buon senso che vada oltre i paraocchi ideologici, al contrario vuol dire confondere idee, posizioni, cadere in contraddizioni evidenti, mascherare posizioni insostenibili, cadere nell’equivoco della provocazione aprioristica.

La trasversalità è uno dei grandi equivoci della modernità, è il risultato più evidente del relativismo che provoca la scomparsa di valori e tradizioni millenari.

Dietro all’etichetta della trasversalità – che è diversa dall’irregolarità – spesso si nasconde una confusione ideologica e il tentativo di giustificare incongruenze di pensiero o carenze culturali.

Se è ammissibile – con le dovute precisazioni – ma non condivisibile l’affermazione che “destra e sinistra sono morte”, non è altrettanto giustificabile il tentativo di eliminare le precise differenze nella visione della vita, della politica, della religione, dell’amministrazione della cosa pubblica tra persone che si riconoscono in un pensiero conservatore piuttosto che progressista.

Perché l’eliminazione della diversità che caratterizza ogni individuo, il mescolamento delle idee, il tentativo di superare le differenze, è il modo migliore per portare al caos e alla confusione, la strada più rapida per lo smarrimento e lo spaesamento.

La trasversalità è perciò il grande pericolo della nostra epoca, la massima espressione di un preciso percorso storico che mira all’eliminazione dell’ordine nella società. Un pericolo molto più forte di tanti altri perché ha radici culturali e si origina proprio dallo spaesamento che molti politici, giornalisti e intellettuali vivono in un’epoca sempre più priva di certezze.

@francescogiub

Tag: ,