È ufficialmente nato “campo progressista”, un’iniziativa promossa da vari dirigenti nazionali dei partiti di sinistra per favorire la ricostruzione di un movimento “democratico e progressista” capeggiato da Giuliano Pisapia.

L’obiettivo, come sottolineato dall’Onorevole Ciccio Ferrara di SEL – ora sciolta e confluita in Sinistra italiana – nell’intervento all’assemblea organizzata domenica a Roma, è “riaprire il discorso nel campo democratico e progressista, riprendere un filo rosso che in questi anni si era interrotto”.

Un’iniziativa nata con l’obiettivo di formare una forza politica di sinistra alternativa al Partito Democratico e un’occasione di confronto e dialogo per porre le basi per il futuro della sinistra italiana.

Sorge spontaneo domandarsi quando le forze di destra saranno in grado di realizzare un progetto analogo che sia, in primo luogo, un’occasione per ricostruire un’area politica che negli ultimi anni ha smarrito non solo idee e contenuti ma anche capitale umano.

Un movimento che azzeri vecchi schemi politici e riparta dalle idee e da un serio programma di governo che possa essere credibile e in grado di attrarre l’elettorato che storicamente ha rappresentato la base dei partiti di centrodestra e che oggi, deluso per le posizioni assunte negli ultimi anni dalla politica, preferisce non votare o affidarsi a partiti e movimenti di protesta.

La certezza è che esiste uno spazio elettorale non rappresentato dagli attuali partiti di centro-destra e la nascita di una realtà in grado di aggregare non solo politicamente ma anche culturalmente una consistente parte della popolazione italiana sarebbe auspicabile e necessario. Non l’ennesimo partito bensì un cantiere di idee, una realtà dinamica, aperta al confronto e basata su valori condivisi.

Ci piacerebbe raccogliere idee e suggerimenti su quale possa essere la strada da intraprendere per il futuro della destra italiana, per questo vi invitiamo a inviare le vostre proposte a “Il conservatore”: info@ilconservatore.com

Francesco Giubilei

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