In Emilia-Romagna si registra l’ennesimo episodio di intolleranza e tentativo di censura, questa volta ancor più grave perché avvenuto all’interno di un’aula scolastica nei confronti di una docente. A farne le spese una professoressa di religione che è stata aggredita da uno studente di quinta superiore che le ha lanciato una bottiglietta d’acqua e sputato. La sua colpa? Aver raccontato la storia di “Giovannino”, il bambino abbandonato all’ospedale S. Anna di Torino perché nato con una malattia genetica. L’obiettivo della professoressa di religione era discutere con i propri studenti dei temi di attualità come l’adozione, l’aborto, la responsabilità dei genitori. […]