I politici parlano, gli artisti generano cosmo
I politici parlano, parlano, parlano. Gli artisti creano, generano cosmo, energia gravitazionale, produttiva, una produzione inquieta, smaniosa, e più creano, più smaniano, e più smaniano, più sondano l’insondabile, l’invisibile agli occhi, l’inconsueto, a tratti l’inaudito. Mentre i politici complottano, tatticizzano, speculano, gli artisti hanno un solo verbo che è loro madre: partorire. E sotto questo verbo, perlustrano le ragioni più lontane della nostra ovvietà, o l’ovvietà stessa, prendendola per il ciuffo di chi vuole profanarla, violentarla, o accudirla. Abbiate pietà dei politici e tessete lodi su lodi agli artisti, giacché passano gli anni, i decenni, e delle parole gonfie dei politici non rimane traccia mentre, nel frattempo, il cosmo si è arricchito di nuova energia smaniosa, di nuovi partorienti, che sondano l’insondabile, che guardano in faccia l’inguardabile. Prendete Mattia Moreni. Quando lui produceva energia smaniosa, i giornali si riempivano delle parole dei politici di turno. Oggi quei politici di turno sono tutti morti e dimenticati mentre lui, invece, è vivo, è interamente vivo. Le sue creazioni, finite nei musei e nei libri, hanno generato nuovo universo e gravitazione. Tessete lode, sempre lode, agli artisti.