La malattia che non si può curare

Notte in ospedale, reparto di Nefrologia, Cisanello (Pisa), giorni di Natale. Camminando tra le stanze delle degenze, i corridoi, le stanze delle infermiere, le sala d’aspetto, i bagni, non vi ho visto appeso alle pareti un solo crocifisso. Che tristezza guardare per ore e ore, davanti a me, pareti bianche, asettiche, anestetizzate, prive di qualunque segno di riconoscimento comune. Mi sono sentito più solo senza simboli di vicinanza a cui confessare i miei pensieri, i miei dolori. Che calore – anche per un ateaccio come me – aver potuto vedere, durante la lunga notte, il corpo gracile e perduto di […]

  

Cucine in chiesa

E allora mettete le cucine nelle chiese. Sono arrivati centinaia di commenti al mio pezzo di ieri in cui dicevo che le chiese non possono trasformarsi in ristoranti, seppure di carità. Un mare di repliche che mi ribadiscono che gli edifici di culto, dalle cattedrali agli edifici moderni, debbono ospitare pranzi e cene per barboni, poveri, diseredati, immigrati, perché così il Cristianesimo ritorna alle origini del suo fondatore, con tanto di lezioncina filologica sulla messa, durante la quale, come sappiamo tutti, con l’ostia si mangia il corpo e il sangue di Cristo. Dunque, se le chiese devono diventare ristoranti della […]

  

Le chiese trasformate in ristoranti

Nella pancia di un affamato è meglio che ci stia un piatto di lasagne che l’omelia di un prete. Le lasagne almeno riscaldano. Ma perché dare da mangiare agli affamati imbandendo tavolate di primi al ragù dentro le chiese storiche, come ha fatto a Roma, Napoli e in altre città, anche quest’anno, la Comunità di Sant’Egidio? Il donare a chi ha bisogno è ovviamente meritorio, ma a chi giova trasformare una navata di intarsi, pale d’altare, mosaici, volte e pulpiti, in un ristorante seppur caritatevole? Sappiamo tutti che chiesa viene da ecclesia, cioè comunità, condivisione; sappiamo che Gesù riuniva gli […]

  

Natale a Magdi Allam

Questo Natale lo dedico a Magdi Allam. Dal 2003 vive sotto scorta che, come lui scrive, “lo Stato mi ha affidato per tutelare la mia incolumità fisica dai terroristi islamici, che mi hanno condannato a morte e reiteratamente minacciato”. Qual è la gravissima colpa di Magdi Allam? Ha violentato un bambino? Una stuprato una donna? Ha ucciso una persona? No. Magdi Allam ha iniziato a farsi chiamare Magdi Cristiano Allam, cioè ha smesso di essere musulmano, per seguire liberamente – e perciò convintamente – la parola di Gesù Cristo. Per questa colpa infame, qualcuno lo vuole sottoterra. Morto ammazzato. Criticare […]

  

L’arte nel silenzio cristiano

C’è un Natale non scontato che potete fare: incontrare gli artisti del silenzio. Chi sono? Sono gli artisti che non trovate in showroom, gallerie o case d’asta. Li trovate nelle chiese. Hanno deciso di servire non il clamore, ma il silenzio; non l’effervescenza reclamizzata delle biennali, delle triennali, ma la solitudine appartata e custodita delle cappelle, dei monasteri, dei fonti battesimali, degli amboni, dei cibori, degli altari. L’arte cristiana è finita solo nella mente di chi desidera vederla finita. Andate a Capezzana, vicino Prato, guardate la chiesa del XII secolo, affrescata magnificamente nell’abside; andate a Valdagno, vicino Vicenza, nella parrocchia […]

  

Diamo le biblioteche ai privati

Non è mai esistita la Biblioteca, se non nei racconti di Borges. Nella realtà esistono luoghi sempre diversi, sempre in mutamento ed evoluzione, che accudiscono libri con uno scopo preciso: renderli disponibili gratuitamente ad una comunità di persone, come dice l’etimo greco stesso della parola: biblíon (libro) théke (deposito, ripostiglio), il ripostiglio del libro. Ogni riflessione sulla gestione, sull’uso e sul significato delle biblioteche, deve partire dalla consapevolezza che sarà una riflessione a scadenza, come lo yogurt, perché i luoghi di lettura devono cambiar pelle come cambia pelle la società. Le biblioteche, sia quelle reali che virtuali, nel XXI secolo […]

  

Fenomenologia dei centri storici

Se un secolo fa, arrivando in una città, chiedevi: dov’è il duomo? Loro te lo indicavano. Se chiedevi: dov’è il palazzo comunale? Loro te lo indicavano. Ma se dicevi: dov’è il centro storico? Loro non sapevano cosa rispondere. Il centro storico è un concetto urbanistico e paesaggistico assai recente. È nata, in Italia, solo negli ultimi 4-5 decenni la consapevolezza generalizzata del centro storico, come realtà da conservare, custodire, curare nel suo aspetto estetico, valorizzandone tracce, testimonianze, espressioni e stratificazione secolare, pedonalizzando le vie principali, aprendo musei e gallerie che espongono la memoria del territorio (grandiosa o spuria che fosse), […]

  

Curate le mamme in chat!

L’amore può diventare nevrosi, isteria, vera e propria patologia. Un esempio? Molte chat delle mamme a scuola. Andrebbero studiate perché la dedizione per il figlio diventa, in quelle chat aperte ai commenti delle varie mamme, continua e insistente apprensione che rasenta la morbosa ossessione. Come era cotta la verdura a mensa, se l’insegnante aveva risposto male, se il preside aveva accennato ad andarsene, se andare in gita in città o fuori, se la bisticciata tra due bimbi era giusta o sbagliata, se pagare per intero il regalo o dividerlo, tutto si trasforma in un fiume interrotto di comunicazioni e controcomunicazioni, […]

  

Mamma comunismo

Il comunismo ha prodotto milioni di morti, ma tra le ideologie tragiche del Novecento è quella che ha stimolato un numero pressoché sterminato di opere d’arte, murales, film, documentari, pitture, sculture, canzoni, saggi. La sua mitologia vive proprio di questa doppia polarità: quella drammatica, fatta di uccisioni, soppressioni, gulag, attentati, tiranni, livellamenti di povertà, e dall’altra parte un fiume sempre vivo di rielaborazioni artistiche, filosofiche, espressive, fatte in suo nome, nel nome di un’uguaglianza degli umani, in ogni paese del mondo dove il comunismo ha attecchito come aspirazione e movimento politico. Il nazismo promosse solo un’arte e un’architettura civile di […]

  

Al Pantheon i geni, non i supini

Ma se mettessimo davvero la salma del re Vittorio Emanuele III dentro al Pantheon a Roma, accanto alla tomba eterna di Raffaello, le salme di Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Giorgio De Chirico, Giuseppe Ungaretti, Gabriele D’Annunzio, Italo Svevo, Vittorio De Sica, dove le avremmo dovute mettere? Avremmo dovuto dedicare uno speciale mausoleo per ciascuno di loro. Perché è vero che nel Pantheon è sepolto anche un altro re d’Italia, ma col tempo, con il turismo globalizzato che si concentra a milioni ogni anno in visita a questo tempio, il Pantheon ha smesso di essere il luogo di sepoltura di reami […]

  

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