Philip K. Dick, Emmanuel Carrère: fantascienza e metafisica
«Ci sono due agenti dell’FBI che interrogano il vicino di casa di un individuo sospetto. Il vicino dice che l’indagato ascolta spesso sinfonie. Ma davvero… lo interrompono. E, sentiamo, in quale lingua?» I due agenti guardano Philip K. Dick. Non l’hanno capita. Il primo borbotta: «Non erano di sicuro del nostro reparto», il secondo gli entra in casa. Phil aveva letto la barzelletta sul «New Yorker», e credeva che raccontandola avrebbe allentato la tensione. Flop totale, naturalmente. Erano gli anni della caccia alle streghe, e la (prima) moglie di Phil militava nella sezione studentesca del Partito socialista. Erano venuti a farle […]