Diego Fusaro e Gabriele Morleo: un filosofo e un’artista “inattuali” contro l’egemonia del pensiero unico  Chi entra clandestinamente in Italia non va chiamato clandestino, potrebbe restarci male. Per indicare «colui che entra in un paese illegalmente vanno preferiti vocaboli più rispettosi, come «migrante irregolare», o «richiedente asilo», «rifugiato», «beneficiario di protezione umanitaria». Lo stesso termine «extracomunitario» può non essere appropriato – si legge nelle circolari dell’Ordine dei giornalisti diramate ai propri iscritti – e chiaramente occorre evitare espressioni che hanno valenza “dispregiativa” come ad esempio «Vu’ cumprà». Stesso discorso per il termine «zingaro», perchè è stigmatizzante e discrimina i nomadi. […]