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Che cosa è il Goofy? E’ un convegno, una adunanza,  una riunione di una sorta di comunità di internet , una kermesse o cosa altro? Non è facilissimo rispondere.

A mio avviso è nato come un convegno e poi è diventato un appuntamento tra persone controcorrente. Persone che nel mondo di tutti i giorni  non trovavano sponda negli amici , nei conoscenti o nei colleghi di lavoro, perchè portatori di idee innovative. Ricordate i commenti e risolini quando 6 o 7  anni fa si metteva in dubbio la validità della scelta di entrare nella moneta unica?   Molte di questa persone su internet  hanno trovato  un blog  di un professore di Pescara ed una strana comunità dove non si prende per oro colato tutto quello che dicono le tv , i giornali e i grandi nomi del giornalismo e dell’ economia. Alberto Bagnai è stato il primo ad avere aperto gli occhi a tanti. Compresi Salvini, Sgarbi , Meloni , Crosetto e tanti altri. Borghi lo ha coadiuvato ed è entrato nell’ agone politico per primo e poi la creazione dellla associazione Asimmetrie con Marcello Foa e tanti altri .

Tutti al Goofy mal sopportano il mainstream mediatico, il conformismo ed il politically correct. Il PD, l’ Unione europea sonos tati da sempre mal digeriti dalla platea, ma prima ancora di questi , sono stati malsopportati i giornalisti che davano spazio solo ad una parte.

Il Goofy 7 celebrato alcuni giorni fa è stato il mio quinto Goofy . In tutti quelli nei quali sono stato , ho avvertito una vibrazione differente da qualunque altro convegno di economia. Nei vari anni si sono alternati sul palco degli ospiti tanti economisti italiani e internazionali, dal Prof. Perotti a Sergio Cesaratto, a Luciano Barra Caracciolo a Vladimiro Giacchè a Jacques Sapir, da Brigitte Grandville al vicegovernatore della Banca Centrale Ceka , tanti apprezzatissimi alcuni meno come Boldrin e Puglisi  (al goofy vengono invitati anche chi non la pensa come Bagnai) .  Abbiamo avuto il piacere di ascoltare tanti altri  dall’ ex presidente di CONFINDUSTRIA tedesco a tanti altri economisti finlandesi , spagnoli, greci o altro. Ma non è finita qui. Sono apparsi anche Attori (Scamarcio) , politici (Salvini, Meloni, Fassina , Cuperlo , Crosetto giornalisti  e altre decine che dimentico.

Ricordo alcuni anni con traduzioni in tre lingue.

Ma soprattutto ricordo sempre questa moltitudine di persone PAGANTI che volevano il biglietto desiderosi di sentire, ascoltare e farsi una opinione personale , spesso anche differente da tutto quel che si sentiva nei grandi media.  Ovviamente il grande show man è stato sempre Alberto Bagnai e subito dopo di lui Claudio Borghi. Quest’ anno grandi ovazioni per Bagnai , Borghi e Foa.

Pagare il biglietto al Goofy non è una cosa strana né antipatica , anzi dà l’ idea di qualcosa di diverso. Non bisogna offrire tartine pur di riempire la sala come in altri posti.  Sfido a trovare un altro qualunque convegno di economia dove arrivino 800/1000 paganti ( e sono solo questo numero per un problema di posti altrimenti sarebbero potuti essere il triplo. E queste persone pagano anche viaggio, hotel , autostrada e resto.

Molti si presentano con il nome , ma se non dicono anche il nick su Twitter , nessuno capirebbe chi davvero siano.

Alberto Bagnai ha creato qualcosa di davvero unico. E i CAPANNELI di curiosi attorno a Borghi sino alle 3 di notte lo dimostrano. Il mix di desiderio di sapere , senso di appartenenza antipatia verso il mainstream ha fatto il resto. CAPANNELLI è una parola densa di significati al Goofy .

Io che ho avuto il piacere di stare a tavola con molti dei personaggi invitati a parlare e qualcuno l’ho anche riportato a Roma in auto , ho sentito sempre da tutti commenti di grande stupore per la qualità e l’ attenzione ed il calore del pubblico.Di rei di incredulità. Foa

Tanti , troppi mesi ci separano dal Goofy 8 .

E se si facessero 2 goofy all’ anno un po’ come il Palio di Siena? (un anno accadde).

Magari il secondo a Roma come quella volta?

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