Sono riuscito finalmente a trovare il tempo per leggere una bozza del cosiddetto decreto ” dignità”.   Devo dire che alcune parti le ho trovate molto interessanti almento nella RATIO , poi sulla applicazione pratica bisognerà vedere cosa accadrà nella realtà una volta approvato.

Per esempio il punto più interessante e che scontenta qualche imprenditore è il punto che riguarda le multe alle aziende che delocalizzano dopo aver ricevuto aiuti di stato .

Cosa c’è nel decreto dignità: Multe per chi delocalizza – Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato e che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi dieci anni arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Previsto anche che lo stesso beneficio venga restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. Andra’ recuperato, con un meccanismo di ‘recapture’, anche l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.“

Inutile scendere nei particolari di un decreto che per ora è solo una bozza. Analizziamo la RATIO di questo provvedimento. Innanzitutto si ribadisce la centralità dello STATO  e quindi del contribuente. I soldi del contribuente NON si regalano ma casomai si INVESTONO. L’ imprenditore italiano o straniero che prende furbescamente i contributi dallo stato e poi porta la produzione o la sede fiscale all’ estero , va perseguito e punito. Perchè la erogazione di fondi e contributi pubblici è finalizzata a occupazione e parte se non tutti quei soldi torneranno allo stato tramite tasse, lavoro etc. Ma questo solo se l’ azienda continua a operare e quindi pagare tasse sul territorio italiano. Quindi a mio modo di vedere la Ratio di questo punto del provvedimento è giustissima. Anche per contrastare un fenomeno ormai dilagante : un operatore estero acquista azienda italiana, prende fondi dallo Stato , e poco dopo trasferisce azienda in paradiso fiscale o paese dove manodopera costa poco. Italia perde soldi e know how oltre alla occupazione. Bravo Di Maio ad aver sollevato un problema del quale Claudio Borghi aveva parlato tante volte e nel mio piccolo anche io avevo trattato in precedenti articoli. Ovvio che una parte di imprenditoria non sarà daccordo ma questo è il ruolo dello STATO come lo intendo io.

Poi nel decreto dignità sono contenute altre cosa a mio avviso giuste come il rinvio dei pagamenti elettronici per la benzina , il contrasto allo sfruttamento di alcuni contratti precari . Anche qui la RATIO è a mio avvisto giusta. Il contratto precario o temporaneo deve essere limitato ai casi di stretta necessità e non prorogato all’ infinito.

Oltre a questo c’ è il divieto di pubblicità per il gioco d’ azzardo. Misura che considero sbagliata. Primo perchè la giudico come una misura acchiappa-facile-consenso, secondo perchè le TV oggi si reggono sulla pubblicità e quindi mancando questi introiti ci potrebbe essere ancora più perdita di posti di lavoro . La Ludopatia non credo si combatta così. I gestori fanno lauti guadagni e se rimettono in circolo del denaro tramite pubblicità non penso facciano un danno. Chi è ludopatico lo è indipendentemente dalla pubblicità sulle quote della partita in corso.  Magari si sarebbe potuto obbligare a qualche messaggio contro la ludopatia da trasmettere assieme alla pubblicità. In questo provvedimento vedo una certa ossessione dei 5 stelle contro il gioco. Ricordiamo che prima che il gioco venisse regolamentato , era in mano alle mafie e al mercato nero. Dal PICCCHETTO alle videopoker illegali, quei periodi ce li ricordiamo bene noi cinquantenni.

 

 

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