ORO AREGENTO ...  RESET MONETARIO?

ORO ARGENTO … RESET MONETARIO?

 

 Nel mio blog ospito le riflessioni di un operatore finanziario che vuole restare nell’ anonimato.

Buona lettura.

 

Iniziamo l’aggiornamento trimestrale, nel rimarcare uno dei dati più significativi che ritengo aiuti a ben contestualizzare la bolla monetaria (certamente la più grande mai generata nella storia) creata, alimentata e perpetuata dai gestori – privati (Sig!) – della moneta.

Speriamo che gli Stati, appena la bolla scoppierà, siano pronti a gestire la crisi e a riportare la sovranità monetaria dove è giusto che stia: sotto il controllo pubblico.

Il dato in questione è il valore delle Attività Globali, includendo il valore degli immobili, che nel 1980 si attestava a circa 20 trilioni (T) di $ ed oggi raggiunge i 525T di $.

In 38 anni una crescita di 26 volte!!

Dei 525T la maggior parte, circa il 42%, sono proprio attività immobiliari, 29% obbligazioni, 14% prestiti bancari, 13% azioni, 1% cash e dulcis in fundo 0,6% Oro.

Vale la pena ricordare che nel 1980 il peso dell’Oro sulle Attività Globali era del 5% e si è quasi azzerato poiché in questo arco temporale il suo valore in dollari è solo raddoppiato.

Sino a quando le attività globali saranno artificiosamente tenute alte, i paesi come la Cina, la Russia, l’India, la Turchia, etc. potranno continuare a liquidare i treasury USA detenuti, incrementando gli acquisti di Oro.

La Russia, ad esempio, dal 2010 ha ridotto del 90% lo stock di titoli americani in portafoglio e le sue riserve auree, che hanno raggiunto gli 80 billion di $, corrispondono a 4 volte i residui bond americani detenuti. 

D’altronde il livello di indebitamento dell’America e i deficit strutturali di bilancio lasciano pochi dubbi sul fatto che i debiti USA o non saranno onorati o se lo saranno, ciò avverrà con dollari il cui valore, in termini di potere di acquisto, sarà una frazione di quello odierno.

Un’altra notizia abbastanza sorprendente, riguarda la decisione del fondo pensione governativo della svizzera di convertire gli attuali investimenti in paper Gold (ETF, future, etc.) in Oro fisico, conservando il metallo giallo in caveau presenti nel territorio svizzero. Un azione di questo tipo implica il voler investire in Oro con un orizzonte temporale di lunghissimo termine, riducendo quanto più possibile l’esposizione verso il sistema.

Anche l’Europa, certamente più virtuosa nelle politiche di bilancio rispetto a gli USA, mostra rischi di stabilità nella tenuta dell’euro. Questi rischi sono attualmente rappresentati da uno dei colossi Bancari più importanti e le sue difficoltà, sempre più evidenti, non saranno facilmente gestibili. Il riferimento è ancora una volta alla Deutsche Bank!

Chi può salvare una banca con attivi in bilancio superiori al 50% del GDP della Germania e derivati per un nozionale pari a 14 volte il GDP tedesco?

La domanda è più che legittima visto che la sua capitalizzazione di borsa, dopo gli ultimi crolli, ha raggiunto il 27% del patrimonio!

La stessa Federal Reserve ha inserito la divisione americana della Deutsche Bank tra gli istituiti in condizioni problematiche, ovvero con criticità tali da mettere a repentaglio la stabilità del sistema. Sarà interessante, in caso di salvataggio pubblico, poter verificare se verranno rispettate le regole europee del bail in….  (chissà perchè ma credo che non saranno rispettate).

L’apparente bassa volatilità dei mercati non deve ingannare poiché i rischi  sistemici sono estremamente alti, specialmente se gli asset considerati da molto tempo più sicuri, quali i Treasury USA e i Bund tedeschi, cominceranno ad essere percepiti come attività sempre più rischiose. 

Sarebbe un errore ritenere che quanto accaduto nello Zimbabwe nel 2008 (tasso di inflazione giornaliero al 98%) o che sta accadendo in Venezuela con tasso di inflazione al 43 mila % nell’ultimo anno (una tazza di caffè da 450 Bolivar di 12 mesi fa costa oggi 1 milione di bolivar) non possa verificarsi anche sul dollaro o sull’euro. Sarebbe ovviamente uno scenario apocalittico che nessuno si augura.

Le cause di eventi iperinflattivi sono sempre le stesse: eccessiva emissione di moneta e forte aumento della velocità di circolazione della stessa. Per quanto riguarda il primo aspetto FED e BCE non sono state seconde a nessuno e basta analizzare di quanto siano cresciuti gli attivi dei loro bilanci; per il secondo aspetto sono molti i fattori che potrebbero scatenare un cambio repentino della velocità di circolazione della moneta, provocando un riprezzamento delle attività reali ed una accelerazione nella liquidazione di asset denominati in dollari ed euro. Di una cosa possiamo essere certi, quando questo accadrà, la liquidità nei mercati risulterà scarsissima e non consentirà la liquidazione delle attività; al contempo Oro fisico e Argento fisico saranno merce rara, difficile da trovare.

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