L’ ultima polemica dei piddin-europeisti-globalisti è contro Maria Giovanna Maglie.  Stessa tecnica usata contro Paolo Savona, Marcello Foa e altre volte. Trovare un cavillo , un appiglio e poi usare tutto il mainstream mediatico.

Quello che gli italiani non capiscono è che questo governo non è a due partiti , ma a tre se non a quattro. Il timone del paese ce lo hanno il governo gialloverde (che già fa fatica su alcuni argomenti essendo la parte gialla del governo non molto coesa), il partito del Presidente della Repubblica che comprende Moavero, Tria e altri, ed il partito del DEEP STATE , alleato con quello del Presidente della Repubblica. Siamo dunque de facto ( e ormai dal 2011 almeno se non dai tempi di Scalfaro) una Repubblica Presidenziale. Il governo ne esce depotenziato, e solo su alcuni temi riesce a tenere botta.

Stessa storia dentro i ministeri , dentro le aziende pubbliche e dentro la RAI. Dopo 30 anni di TG globalisti , europeisti, ultraliberisti che ci hanno raccontato come fosse bella la UE , il sogno europeo di Ventotene, la globalizzazione, le privatizzazioni (agli amichetti del quartierino) e via dicendo , adesso si levano gli scudi appena Sangiuliano propone un TG che racconta un altro pensiero e l’ Usigrai scatena un fuoco di sbarramento su Maria Giovanna Maglie . Non sia mai dovesse raccontare qualcosa di differente dal mainstream !!!  Apriti cielo.

E questa volta sbagliano i 5 stelle e il consigliere eletto dai dipendenti ad allearsi con il vecchio. Bene una volta tanto Forza Italia che ha manifestato apprezzamento per la scelta. Il nome della Maglie non deve diventare il pretesto per regolare qualche conto all’ interno della maggioranza. Questa maggioranza ad oggi è l’ unico baluardo di resistenza ad un nuovo governo Monti (o simile)messo lì  per tassare e distruggere ciò che resta della nostra economia.

Ma Il PD e una fetta del 5 stelle (ahimè) ancora non hanno capito che più fanno sbarramento e più una larga fetta degli italiani si arrabbia? Così come accaduto a Savona e Foa , questi personaggi diventano delle ICONE.

Ricordo quanti Tweet per Foa questa estate e molti probabilmente non lo avevano mai sentito nominare o letto prima di allora. Ma il solo fatto che tutti i parrucconi del giornalismo (che sappiamo bene chi rappresentino) si schierassero contro (e quindi lo temessero) lo ha fatto diventare una bandiera.

Nel frattempo godetevi Sanremo, megafono politico pro immigrazione. Ma la Rai non era divantata leghista o gialloverde?

 

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