Woergl è un piccolo paese di montagna del Tirolo austriaco, nel 1931 – periodo della grande depressione- contava 4500 abitanti, di questi la potenziale forza lavoro era di 2000 persone circa, delle quali ben 1500 disoccupate.
La depressione generava grande sfiducia da parte delle popolazioni, per la quale le persone erano portate a nascondere il denaro sotto il materasso rimandando gli acquisti e il pagamento delle tasse il più a lungo possibile, difatti il comune vantava dei crediti di tassazioni arretrate per ben 118.000 scellini.
Fu’ allora che al sindaco del paese, tal Michael Unterguggenberger venne l’idea di una moneta parallela che ravvivasse l’economia e bloccasse la stagnazione, creò dunque una valuta comunale detta banconota del lavoro “arbeitswert”.
La peculiarita’ di questa moneta era quella di essere soggetta a deperimento costante pari all1% mensile ( ovvero il 12% annuale) del suo valore, praticamente i detentori dovevano pagare mensilmente un timbro/tassa comunale della suddetta percentuale per mantenerne la validità.
Tale moneta fu’ stampata per un ammontare di 32.000 scellini ( l’equivalente di 4500$ dell’epoca) coperti da cifra analoga depositati dal comune presso la cassa di risparmio del paese riscattabili in qualsiasi momento e, venne messa in circolazione mediante i pagamenti degli stipendi ai dipendenti comunali, i quali presero a ricevere il 50% dello stipendio in questa valuta parallela, sindaco compreso.
L’emissione fu’ graduale per non creare inflazione, dando il giusto tempo di assorbimento al mercato.
Il sindaco inoltre diede il via a tutta una serie di lavori pubblici e socialmente utili assumendo temporaneamente i disoccupati del paese, i quali, in questo caso, venivano interamente pagati in arbeitswert.
La caratteristica svalutativa fissa della moneta fece si che i detentori per non essere soggetti al pagamento della tassa, spendessero il più velocemente possibile il denaro parallelo, senza avere alcun interesse ad accumularlo, ciò generò un enorme giro d’affari che rapidamente ravvivò l’economia cittadina.
Chiaramente sulle prime ci fu’ una riluttanza ad accettare tale valuta, riluttanza che venne ben presto abbattuta, vuoi con agevolazioni proposte dal sindaco ai commercianti, vuoi per il fatto che veniva accettata per il pagamento delle tasse.
Nel giro di pochi mesi tutti presero ad accettare gli arbeitswert tranne le poste Austriache e la stazione ferroviaria ( praticamente le attività statali), la disoccupazione era pressoché risolta e tutti in paese potevano godere di tali benefici; paradossalmente ne trasse anche la banca, una filiale di Reifesen Bank, la quale, dopo diversi anni nei quali i prelievi superavano i depositi, ebbe per la prima un eccedenza in positivo di ben 6591 scellini.
Inoltre nel paese si erano completate diverse opere pubbliche, tra le quali l’impianto di oltre 300 nuovi alberi, l’asfaltatura di 7 nuove strade ( per un totale di 6 km), la costruzione di un trampolino da sci (Woergl è una località alpina) per i turisti e il miglioramento della rete fognaria.
Già dal primo mese di emissione, il comune ebbe un rientro in tasse pari a 4542 scellini e nel giro di due anni un ritorno complessivo di cassa pari a 20 volte l’emissione, ergo, il 2000%.
Tale prosperità economica suscitò in breve l’interessamento di svariati comuni Austriaci, tra cui la città di Innsbruck, i giornalisti arrivavano da ogni parte della nazione per intervistare il sindaco, il quale spiegò che il denaro guadagnato dal comune da questa operazione veniva tutto reinvestito a beneficio dei cittadini mediante opere pubbliche.
Purtroppo suscitò anche l’interesse della banca centrale Austriaca, la quale, nel settembre 1933 mise al bando gli arbeitswert ponendo fine allo splendore e al benessere creato.

Marcello Ippoliotti

 

P.S. C’ è bisogno di dirvi che basta cambiare i nomi e i posti e la situazione sarebbe la stessa con i Minibot?

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