Il nome originario della Romania era Dacia, abitata dai Daci. Poi arrivano i romani e uccisero tutti, sostituendo la popolazione con altri romani. Perché prendersi la briga di ripopolare quelle terre? Una sola parola Oro!
Nel 1982 il debito estero della Romania era di 11 miliardi di dollari, il FMI in combutta con Soros costrinse Ceausescu a prendere un ulteriore prestito per spalmare il debito, soldi i quali vennero per la maggior parte appaltati in lavori a multinazionali USA, poi una parte ai gerarchi militari rumeni e un altra piccola parte andò in un conto estero intestato a Ceausescu.
Sembra una normale storia di corruzione, in realtà no, Ceausescu prese quei soldi per temporeggiare e mettere in pratica un piano che stava studiando da tempo, e lo stato di insolvenza non lo permetteva, difatti subito dopo annunciò che avrebbe ripagato tutto il debito ben prima della scadenza, ciò fece infuriare il FMI la quale impose sanzioni costringendo a rimborsare il triplo degli interessi.
Fu’ allora che in Romania venne imposta una tessera per il razionamento di carburante, cibo e riscaldamento e la grande maggioranza dei prodotti agricoli e industriali venivano venduti all’estero.
Nel 1987 cominciò la campagna di demonizzazione di Ceausescu da parte della stampa americana, tuttavia il piano andava avanti e a marzo del 1989 la Romania aveva un primo credito di 3,7 miliardi credito estero per 7/8 miliardi e le esportazioni quell’ anno valevano 6 miliardi.
Con un capitale di 10 miliardi venne creata la BRCE banca rumena per il commercio estero, con un denaro speciale distinto dal FMI.
Chiariamo: il FMI poteva fare prestiti a lunga scadenza forte dell’oro da esso detenuto, per un totale di 2996 tonnellate.
Ceausescu scopri che tra il 1971 e il 1987 dal suolo della Romania vennero estratte 2070 tonnellate d’oro e che, i giacimenti Romeni ne contenevano circa 6000 tonnellate, per un controvalore di 250 miliardi.
Inoltre, il sottosuolo era pieno di altri metalli tra cui argento, arsenico, gallio, Germanio, titanio, molibdeno, vananio e tungsteno per un controvalore di ulteriori 100 miliardi.
I giacimenti d’oro erano principalmente nei monti Apuseni ( miniere di rosia montana) ,baia de aries, klaxon, brad e sacaramb.
Si era agli albori della telefonia, computer, videoregistratori, ecc e Ceausescu fece un accordo con la Texas instruments per una piattaforma elettronica che avrebbe fatto si che la Romania potesse avere produzioni tecnologiche nonché in futuro una sua rete internet. Questa piattaforma si chiamava IPRS.
Nel 1990 ( Ceausescu viene ucciso nel 1989) i diritti della proprietà intellettuale di tale società vennero smantellati.
Veniamo ai fatti, il generale Saad Predoiu è laureato in geologia ed è stato direttore della IMRB ( società metalli rari Bucarest) tra il 1985 e il 1990.
L’investimento sulle infrastrutture studiato da Ceausescu prevedeva che operai e ingegneri rumeni producessero per il sud est asiatico, per Cina, Iran, Medio Oriente, Libia, africa, praticamente quello che oggi al suo posto fa’ la Cina.
Predoiu nel 1990 smantellò la struttura.
Dopo l’assassino di Ceausescu la BRCE cambiò il nome in bancorex e andò in bancarotta nel 1999, dopo che Ion Iliescu concesse migliaia di prestiti illegali poi divenuti inesigibili alla nomenclatura post ( finta) rivoluzionaria, a falsi dissidenti e anche a sospetti terroristi.
La BRCE venne inglobata nella BRC ( banca rumena commerciale) poi privatizzata nel 2006; in quella occasione il primo ministro Tariceanu costrinse il popolo rumeno a pagare 3,75 miliardi alla banca austriaca erstebank, che acquistò per 2,25 miliardi, dei quali 1,5 mai pagati.
Isarescu sino al dicembre 1989 fu ricercatore all’Istituto economico mondiale ( FMI), nel 1990 da gennaio a settembre lavorò per l’ambasciata rumena a Washington e a settembre di quest’anno divenne il presidente della banca nazionale rumena.
Nel 2002 la più grande borsa mercato dell’oro al mondo, la London stock Exchange ( Rothschild) decise che l’oro rumeno di baia Mari ( riconosciuto dal 1970) non rispettasse gli standard e gli vietò il timbro internazionale NBR per cui la Romania non poté più vendere il suo oro.
Durante una conferenza stampa però per errore venne svelato documento del 25 marzo 2002 con un ordine del governatore Isarescu riferito al timbro NBR inoltre vennero ritirate 20 tonnellate di lingotti d’oro destinati alla Germania.
Si scoprì così che il ministro dell’industria Radu Berceanu con le delibere 47/1999 per lo sfruttamento delle miniere d’oro e il 458/1999 per lo sfruttamento dei metalli rari, con disposizioni tuttora segrete, diedero le concessioni a società straniere, per l’oro parliamo della società rosia montana Gold corporation, la quale è una società schermo di Frank Timis Vasile e che l’agenzia nazionale risorse minerarie NMRA concesse lo sfruttamento dei metalli rari a 8 società straniere, miniere censite su carte geologiche preparate da Ceausescu.
Per intenderci la Romania percepisce il 4% del ricavato ( il Sud Africa ad esempio ne percepisce il 20%).
Torniamo nel 1989, nei primi di dicembre Ceausescu parte per Tehran e incontra Khomeini e Gheddafi, in quell’incontro si parlò dei suoi piani per il commercio estero sviando il dollaro e il FMI.
Il 4 dicembre ( credo) a Malta ci fu’ l’incontro tra Gorbaciov e Bush SR, nel quale si decise la condanna a morte di Ceausescu.
La Russia da tempo non era in rapporti molto cordiali con la Romania, in quanto Ceausescu si rifiutava di porre fine al socialismo e soprattutto rivendicava l’autonomia rumena.
in quei giorni entrarono in Romania 67.000 turisti russi ( dati doganali).
La finta rivoluzione rumena cominciò a Timisoara, le cronache ungheresi parlano di circa 60.000 morti ( all’epoca Timisoara aveva circa 60.000 abitanti 😅), in realtà i morti furono 61 e l’esercito così come la securetate non spararono un colpo, erano già stati comprati.
Nello specifico quando gli agenti esteri innescarono la rivolta, trovarono inaspettatamente via libera da parte della popolazione che si unì a loro agevolando i piani.

Marcello Ippoliotti