Ragazzi poco «educati» sia dalla famiglia così come dalla scuola, ma molto «informati» e anche precocemente attraverso i (fin troppo) accessibili siti pornografici, tanto da non distinguere più la differenza tra «sessualità» e «pornografia», con una vita intima sempre più promiscua dove l’atto sessuale è diventato il solo fine della relazione. Non si parla né di affettività né di sentimenti nello sconcertante quadro disegnato da Andrea Gori, presidente di Anlaids Lombardia e primario dell’ospedale Sacco. «Drammatico, ma è la verità», dice. Il suo osservatorio competente e specifico si incrocia anche con i dati del centro operativo Aids. Risultato: «quest’anno – […]