Altro che bamboccioni. Uno studente su due fa già qualche lavoretto

Nati bollati come Sdraiati (ormai già undici anni fa), da allora sono cresciuti a suon di cliché alimentati da etichette. Senza distinzione di colpi, da sinistra a destra. Bamboccioni, pigri, svogliati, poco lungimiranti, per niente costruttivi, maleducati, bizzosi. E poi: sempre e solo attaccati al cellulare (il rimprovero claim). A far cosa poi? Magari a cercarsi un lavoretto. O magari anche a farlo. Quando il mondo adulto si prenderà la briga di guardare sul serio gli adolescenti, con occhi, forse, meno «viziati», potrebbe avere delle sorprese. Per una volta, positive. Per esempio che un ragazzo su due già alle superiori […]

  

Ora. O mai più

“I ragazzi in classe stanno male. E lo dobbiamo dire”. Nel “noi” il professore Enrico Galiano mette tutti, perché lui, da dietro la cattedra di una scuola delle medie vede, guarda e non si gira dall’altra parte. Dice che da soli, i prof, non ce la possono fare. Galiano è uno di quelli insegnanti “veri”, di quelli che lasciano il segno, uno dei pochi fedeli all’etimologia in-segnare. Lo ha scritto con un post, breve, puntuale, urgente. “Ora o mai più”, conclude. Solo qualche settimana fa sul Giornale Matteo Lancini, psicologo, presidente della Fondazione Minotauro, aveva messo in guardia. Chi sono […]

  

Mascherine a scuola? Fottitene e balla…

Fottitene e ballaaaa… Che brutta fine le mascherine. Si è svegliato canticchiando così stamattina. E di solito non canticchia e neanche parla e non vuole assolutamente che qualcuno gli parli per almeno tutto il tempo della colazione quindi finchè non apre la porta di casa, saluta (meno male quello sì) e va a scuola.  Invece c’è stato Speranza, riuscito se non altro nell’impresa di far parlare un adolescente al mattino. “Cioè dai c’è scritto proprio Ffp2? Ancora? A scuola? E invece niente in discoteca o al ristorante”. Risata. Mi sono aggrappata al cucchiaino che girava lo zucchero nella tazza per […]

  

“Scuola, la chiusura è una decisione politica non sanitaria”

«La chiusura delle scuole? Il governo l’ha lasciata ai presidenti delle Regioni.  Sono quindi decisioni politiche, non sono di carattere sanitario. Non è il Cts che sta decidendo. Sono i governatori. E questo lo dobbiamo dire…» Daniele Novara, pedagogista, fondatore del Cpp, centro psicopedagogico per l’educazione, non ha tentennamenti. E quindi? «… e quindi si tratta di decisioni dove la demagogia può farla da padrone, ossia “facciamo vedere che facciamo qualcosa“. I bambini non votano, i ragazzi neppure. Colpire loro  è la cosa più semplice, più banale. Non hanno influenzano la decisione politica». I loro genitori sì. Ma? «I loro […]

  

Lettera al futuro ministro

 Raffaele Mantegazza, è docente di pedagogia all’università di Milano Bicocca e autore di numerose pubblicazioni su varie problematiche educative, come «Maturità. Diario di un presidente curioso», dove racconta l’esperienza fatta come presidente di commissione agli esami di maturità dello scorso anno. Quella che leggerete qui sotto è la lettera-appello che ha inviato al prossimo ministro o ministra dell’Istruzione perché ascolti i ragazzi dato che «la scuola è loro». Si riparla di tempo (non)perso. E soprattutto mette al centro loro, i ragazzi, gli studenti. Lui, Mantegazza è un prof e per di più insegna pedagogia, cioè insegna come si fa a […]

  

Dad tempo perso? No grazie

Quando abbiamo sentito che una delle priorità di Draghi era la scuola, c’è stato un boato di esultazione. Finalmente. Quando sono trapelate  quali fossero le prime cose da fare per la scuola, c’è stato un boato di silenzio. Perchè anche il silenzio può essere tremendamente esplosivo, quando la meraviglia è troppa. Sia quella buona che quella negativa. E quello che abbiamo sentito buono non è. Per due motivi. Primo: l’ipotesi di prolungare l’anno scolastico era già stata avanzata dal ministro Azzolina, facendo gridare allo scandalo perché era il ministro Azzolina. Quindi, non è novità. Evvabbè. Secondo:  sentir dire che la […]

  

Scuola? Pronti, partenza, a casa

L’inizio della scuola per noi è stato meraviglioso: l’ebbrezza del primo giorno e il magone dell’ultimo, tutto in 48 ore. Abbiamo fatto giusto in tempo a emozionarci per l’ennesimo riavvio delle lezioni, i compagni, i banchi senza rotelle e persino la verifica e l’interrogazione programmata per celebrare l’incredibile evento, che già due giorni dopo era tutto finito. Camera, computer, pigiama. E bussare prima di entrare. Contatto. Contatto con un positivo. Due parole che fino a un anno esatto fa, erano un’accoppiata totalmente priva di un qualunque senso, ora  sono lo spauracchio delle nostre scuole, dei prof, dei ragazzi che, non […]

  

Buon ultimo primo giorno di scuola

25 gennaio 2021: oggi spero che sia l’ultimo primo giorno di scuola. Spero che resterete seduti a quel banchino, rimasto comunque sempre senza rotelle, fino alla fine di quest’anno. Perché stamattina quando siete usciti con quello zaino, o quella borsa piena di libri ma anche con il pranzo e il caffé avevate una luce negli occhi che non si accendeva da troppi mesi. L’emozione del primo giorno, un altro, forse il terzo non ricordo più… la colazione in fretta, il rimmel, l’appuntamento con l’amica in piazzetta e i prof e il posto “chissà se riavrò lo stesso”. E non importa […]

  

La maturità delle competenze impossibili

Scavallato gennaio, ora lì, dietro l’angolo per i  Disperati A Distanza del quinto anno, c’è  l’incubo della Maturità. Sarà Mad? Sarà in presenza? Sarà light, maxiorale, mini scritto? Sarà come sarà, quel che è certo è che sempre incubo resta. Per un motivo o per un altro. Tra una manciata di giorni il ministero spiegherà le modalità dell’incubo. Ma già oggi di qualcosa si inizia a parlare. E in quel qualcosa  c’è un qualcos’altro che suona un po’ strano. Forse sbaglio. Forse non ho capito.  E infatti ancora una volta son qui a chiedere: correggetemi se sbaglio.  E ci spero […]

  

L’ultima trasgressione

All’uscita dell’ultimo decreto, ero già rimasta indietro con le circolari delle varie scuole: non avevo ancora capito chi-doveva-rientrare-quando. Cioè, era chiaro a tutti che il 7 gennaio scattava il rientro in classe.  Che detto così, è a prova di imbecille. Ma la cosa non era poi così semplice.  La programmazione era questa: una, intesa come figlia o scuola, avrebbe dovuto iniziare il 7 gennaio alle 8  in presenza, poi l’8 gennaio alle 9 ma da casa e l’11 gennaio alle 10 di nuovo a scuola. Ho dovuto ripetere e scrivere e sottolineare la parola gennaio perché altrimenti mi si incrociavano […]

  

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