Se l’arbitro è donna

Sabato pomeriggio. Partita di un campionato di  Juniores regionale in Lombardia. Giovanili. Sul campo si sfidano due squadre di 17/18enni e pure qualche 19enne. Giovanotti con l’ormone a mille (almeno) tanto quanto l’adrenalina che sta per schizzare sul campo di gioco. In panchina un’altra decina di ragazzi  carichi di attesa, con i motori in quinta ma col freno a mano tirato e 6/7 uomini,  tra allenatori e dirigenti di squadra pronti a sgolarsi per incitare, spronare, sbuffare, sgridare, sbraitare con linguaggio più o meno colorito. Sugli spalti, per concludere il quadretto, i supporter, giovani, meno giovani, amici, mamme, zii, nonni, […]

  

Giovani ribelli? Magari!

C’era una volta l’adolescente. Che oggi non c’è più. Cioè «adolescens» ancora, «nutrendo» (dal latino) la propria personalità per diventare «adulto» cioè «nutrito» e quindi cresciuto. Ma non più allo stesso modo. I ragazzi di oggi possono assomigliare a quelli di ieri per le cose che fanno, quelle che non fanno, o non vogliono fare. Ma dietro c’è tutta un’altra storia. A raccontarcela Matteo Lancini, psicologo, presidente della Fondazione Minotauro a Milano, osservatorio privilegiato del disagio giovanile e anche docente all’Università Bicocca (Psicologia) e Cattolica (Scienza della Formazione) di Milano. Ha scritto un libro, «L’età tradita» (Raffaello Cortina editore). Sottotitolo […]

  

Educare al fallimento

Matteo Lancini, è docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università Bicocca e presidente della Fondazione Minotauro. Da anni si occupa di adolescenti, di quel disagio che si manifesta con i disturbi alimentari per le ragazze, con il ritiro sociale per i maschi e arriva a gesti estremi, suicidi a volte addirittura mascherati da incidenti stradali. E troppo spesso lì, in mezzo sempre quella parola: «fallimento». Che senso ha la parola «fallimento» per ragazzi appena affacciati alla vita? «Il fallimento? È tutto. Oggi la crescita delle nuove generazioni non ha più a che fare con i vecchi modelli educativi del […]

  

Caro diario

Ci siamo sorpresi entrambi del nostro stupore. E il diario? chiedo io, così come avrei potuto dire hai preso la merenda, hai chiuso la porta, prendi il golf che fa freddo, tutte quelle inutili cose che diciamo noi mamme e che potremmo evitare benissimo (lo sappiamo eccome se lo sappiamo), ma che non riusciamo a non pronunciare salvo poi morderci la lingua una volta dette… È che a volte, anzi spesso, ci troviamo a fare quelle domande che si chiamano «retoriche» proprio perché non hanno bisogno di una risposta: già la conosci. E in questo caso, già lo sai che […]

  

Litigare fa bene. Se sai come farlo

Litigare fa bene. Basta saperlo fare. Il problema è che se non si è imparato a litigare bene da bambini, sarà difficile farlo da adulti. E il problema-dei-problemi è che da piccoli non ti fanno litigare. Chi è stato? Chi ha cominciato? Sei sempre il solito… Le ragioni dei bambini si scontrano con la ricerca del colpevole tipica dell’adulto e quello che potrebbe risolversi in un minuto (il dato è neuroscientifico) diventa un pericoloso precedente. Le scuole dove si impara a litigare bene L’inversione di rotta deve partire presto e qualcuno ci prova. Succede a Palermo dove, in una scuola […]

  

DanteDì, il Sommo Poeta (spiegato ai bambini)

Ci sono persone che fanno cose eccezionali. Io ho avuto la fortuna di intervistarne due. Laura Vaioli  laurea in filosofia e oggi direttrice della TheSIGN – Comics & Arts Academy a Firenze e Mirko Volpi,  insegna Storia della lingua italiana all’Università di Pavia. Cosa hanno in comune? Hanno scritto un libro, insieme a Giacomo Guccinelli ci ha messo il suo tratto. Risultato: bellissimo. Si intitola «I mostri di Dante» (Salani, 140 pag) e visto che oggi è il DanteDì più DanteDì di sempre (perché sono passati 700 anni dalla morte) è la giornata giusta per parlarne. Un libro per bambini, quindi […]

  

Il futuro (in foto) nel telefono

Quando li trovo piegati sul cellulare, come Schroeder sul pianoforte (che comunque non è il telefono e quindi è tutta un’altra cosa…), è più forte di me: m’inalbero, per dirla bene. Adesso più di prima, perché adesso li vedo più di prima, e riusciamo incredibilmente ad attraversare  in un nanosecondo tutti gli stati d’animo dell’essere umano, confermando l’intero elenco di sfumature emozionali ritracciate dal team dell’University of California-Berkeley che ne ha classificate ben 27. Ammirazione, disgusto, noia, imbarazzo, orrore, paura, tristezza, simpatia, dolore empatico e via elencando,  fino alla 27esima: rabbia. E aggiungerei anche esplosiva difronte a Schroeder sul cellulare. […]

  

Scuola? Pronti, partenza, a casa

L’inizio della scuola per noi è stato meraviglioso: l’ebbrezza del primo giorno e il magone dell’ultimo, tutto in 48 ore. Abbiamo fatto giusto in tempo a emozionarci per l’ennesimo riavvio delle lezioni, i compagni, i banchi senza rotelle e persino la verifica e l’interrogazione programmata per celebrare l’incredibile evento, che già due giorni dopo era tutto finito. Camera, computer, pigiama. E bussare prima di entrare. Contatto. Contatto con un positivo. Due parole che fino a un anno esatto fa, erano un’accoppiata totalmente priva di un qualunque senso, ora  sono lo spauracchio delle nostre scuole, dei prof, dei ragazzi che, non […]

  

“Giallo” a cognomi alternati

Quando ieri sono girate ancora una volta le  fotografie con gli “assembramenti”  (nel dopo Covid spero ci sia qualcuno che faccia una battaglia per eliminare questa parola dal vocabolario…) e le relative bacchettate di chi bollava la massa nel fermo immagine come branco di imbecilli, devo confessare che mi sono sentita a disagio. Più guardavo le immagini e più guardavo i commenti a quelle immagini e più non riuscivo a mettermi né dalla parte degli “assembrati” (si potrà dire?) né dalla parte di chi s’indignava sui social, in strada, al telefono, da solo o in cuor suo: vergogna, sarà colpa […]

  

Seconde case, sì ma anche no…

Breve favola inutile di una ridicola Italia C’era una volta una milanese onesta. Sempre attenta a non sgarrare, incastrava i dpcm e i colori con le circolari della scuola e i «Disperati a distanza» dei figli, la spesa con le uscite, le entrate degli amici col numero dei parenti … vabbè insomma tutte quelle cose alle quali ormai ci siamo abituati in questa vita tristemente parallela. L’onesta milanese scopre con l’ultimo decreto che è nelle sue facoltà poter uscire dalla regione. Quasi un miracolo se non fosse che Natale è già passato… Lì per lì c’è chi dice sì c’è […]

  

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