15Lug 14
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Con l’avvicinarsi della prima decade della guerra fra Israele e Hamas a Gaza la domanda non è come finirà – le battaglie si sa come incominciano ma non come finiscono- ma cosa distingue questa terza Intifada palestinese dalle due precedenti. La prima, detta delle pietre, fu un sollevamento popolare a cui mise fine più Arafat che Rabin. La seconda, lanciata da Arafat, fu una offensiva terroristica che causò oltre mille morti civili in Israele, usando un’arma che al momento tanto gli Arabi che Israele credettero invincibile: l’uso della bomba-uomo, dell’attaccante suicida. Questa terza intifada (intifada significa, scuotimento, risveglio) lanciata da […]
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13Feb 14
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Si possono avere opinioni positive o negative sull’attuale dirigenza israeliana. Ma non che sia composta da stupidi. Per questo c’é qualcosa che non quadra negli sforzi coscienti o meno di personalità di Gerusalemme di inimicarsi il segretario di Stato Americano che da settimane si sforza a metter sul tavolo un accordo quadro di negoziato coi palestinesi. E’ comprensibile che la destra israeliana e i suoi rappresentanti al governo siano furiosi perché Kerry invece di denunciare il crescente boicottaggio europeo contro Israele dichiari che se l’accordo non sarà raggiunto l’isolamento e il boicottaggio crescerà con gravissime conseguenze politiche ed economiche. Isolamento […]
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09Gen 14
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L’inizio di un anno nuovo é occasione per analisti politici e giornalisti di fare previsioni. Di preferenza negative perché meno pericolose. Se le cose vanno nella direzione ottimista opposta, nessuno biasimerà le Cassandre. In questo momento di convulsione del mondo arabo stanno crollando alcune convinzioni che sembrano indistruttibili. La prima é che “senza la Siria non si fa la pace e senza l’Egitto non si fa la guerra”. E’ ancora possibile crederci dopo due anni di rivolta araba? Un’altra convinzione era che il cammino verso la pace nel conflitto palestinese dovesse seguire una “road map” diplomatica, una mappa, appunto in […]
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07Mar 13
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Riuscirà la minaccia del Presidente Obama di cancellare la visita in Israele alla fine di marzo se Nethanyahu non sarà riuscito a formare per quella data un governo coi partiti usciti dalle elezioni del mese scorso? Probabilmente sì, anche perché l’alternativa sarebbero nuove elezioni dalle quali il partito del Premier Likud (associato con quello del ministro degli esteri Liberman) uscirebbe ancora più indebolito. Il problema che Natanyahu deve affrontare é doppio. Se vuole governare deve “ingoiare il rospo”, come scrivono i giornali, e creare un coalizione con il partito nuovissimo Yesh Atid (C’é futuro) dello star della tv Lapid che […]
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