Elly da i numeri sul salario minimo

Elly da i numeri, ancora! 100 mila, 200 mila, 300 mila! A tanto ammontano (a dire della segretaria Dem) le firme raccolte sul salario minimo. E quelle farlocche sono comprese nel conto? Chissà! Lei pare se ne sia dimenticata, almeno pubblicamente. Dal palco della festa dell’Unità nessun riferimento, infatti, a don Matteo, Topogigio, Topolino, Stalin e così via…tutti sottoscrittori del salario minimo subito. Che smemorata Elly. Forse era ancora troppo distratta dal costume di Andrea Delogu che ha pubblicato su Instagram le foto del suo bichini con spongebob. (Qui per voi affezionati lettori una diapositiva) Come darle torto. Sarà, ma […]

  

Lagarde a scuola dalla Fornero…

Non ci crederete mai ma la presidente(ssa) della Bce, la Banca centrale europea, Christine Lagarde, piange miseria. Sì, sì, avete capito bene. Si lagna dopo aver deciso di alzare i tassi (il costo del denaro per intenderci) per combattere l’inflazione. E dopo aver deciso piange in conferenza. Un po’ come Elsa Fornero, l’ex ministro del governo Monti, ricordate? Quando pianse presentando ai giornalisti la riforma delle pensioni. Ora anche la numero uno della Banca europea si lagna e, dall’alto dei suoi privilegi e del suo potere, mostra il suo volto “umano”. “Anche i miei parenti soffrono a causa dell’inflazione” ha […]

  

Cospito, il nuovo “martire” del PD?

È vero, Giovanni Donzelli magari poteva evitare di attaccare così brutalmente il Partito Democratico. Ma un fatto è certo: il Partito Democratico è andato a trovare in carcere un terrorista. Uno in combutta con la mafia. Vero, è prerogativa e, soprattutto, facoltà di ogni parlamentare fare visita ai detenuti ma era il caso di fare visita proprio ad Alfredo Cospito? Più che altro una mossa controproducente per lo stesso partito a sentire le voci degli elettori dem. **GUARDA IL VDEO** Ma è proprio grazie alle dichiarazioni in Aula di Donzelli se oggi sappiamo che il capo degli anarchici costretto al 4ibis […]

  

NO ai ricatti! Fermiamo gli anarchici

Ma cosa pensano di fare? Lo sparuto plotoncino rosso non fa paura. Lo Stato c’è, ed è più forte degli uomini incappucciati che (senza remore) stanno portando disordine in Italia e non solo. Davvero credono (gli “anarchici”) di impietosire i giudici con le loro proteste o con i loro atti intimidatori in puro stile ndranghetistico anni novanta? Dai ragazzi, siate più innovativi. L’auto incendiata, il proiettile in una busta consegnato al quotidiano il Tirreno, la molotov contro il commissariato, i geroglifici sui muri. Ancora quelle A illeggibili. Certo, fenomeni vecchi ma che non bisogna sottovalutare. REPRIMERE ora, subito. Non possono […]

  

La mamma dei cretini è sempre incinta

“Lo Stato ha fallito” – e ancora – “non c’è nulla da festeggiare” – e pure – “dopo trent’anni si è fatto prendere lui.” È proprio vero, la mamma dei cretini è sempre incinta. Mattia Messina Denaro è stato arrestato. Sì, dopo 30 lunghi anni di latitanza. E quindi? Oggi ha vinto lo Stato. L’Italia. Con Lei hanno vinto tutti quegli italiani onesti. Da sempre dalla parte giusta. Dalla parte delle regole, delle leggi. Della giustizia. Abbiamo vinto. Io ho vinto. Voi avete vinto. Noi abbiamo vinto. I social popolano di commenti stupidi. Senza senso, facendo il gioco della mafia. […]

  

Il coraggio dei conigli

“La sindrome dell’assedio” – o ancora – “La paura delle domande” – o peggio – “Allergica alle domande”. Questi sono solo alcuni titoli dei “giornaloni” di sinistra che accusano Giorgia Meloni di essere timorosa della stampa. Viene accusata (ingiustamente) di non rispondere alle domande durante la conferenza. Accuse ingiuste, gratuite. Rivolte ad una donna che non si è mai sottratta ai giornalisti. Né ieri da leader del primo partito italiano; né oggi da Presidente del consiglio. A dirlo sono i fatti, le conferenze stampa fiume nella sede del partito in via della Scrofa tenute anche a pochi giorni dalle elezioni […]

  

Giorgia Meloni nel mirino di piccole donne

Quarantotto secondi di anarchia. Pura, totale. È la durata di un video pubblicato su TikTok dalla pagina “Radical graffiti”. Ed è propio di radical che si tratta. Ma non sono chic anzi, tutt’altro. Nel video un gruppo di giovanissime ragazze su di giri mentre strappa con violenza un manifesto elettorale di Giorgia Meloni. Uno di quelli giganti, 6×3 lo chiamano gli addetti. Urla, risate isteriche e poi l’incitazione con il solito ritornello. “Chi non salata un fascista è, è…” urla il branco di piccole donne. Piccole sì. Intutti i sensi. Soddisfatte, appagate dal gesto “eroico”. Stracciare un manifesto. Una dimostrazione […]

  

Attentato alla democrazia

Un colpo di pistola calibro 38. Una vetrata ha salvato la vita dei militanti di Forza Italia e quella del deputato Francesco Cannizzaro. Ecco (nella foto) i segni del male. Un buco, un vetro ferito. Lacerato. Come l’animo dei calabresi onesti. I segni di una Calabria squarciata, mortificata, umiliata da certi mezzi “uomini” che sanno parlare solo con le armi. Solo premendo il dito sul grilletto. Perché? Perché questa violenza? Non ho letto grandi editoriali né tantomeno grandi attestati di solidarietà. Solo due righe, quelle necessarie. Solo per salvare le apparenze. Nessuno si è indignato. Mi chiedo. Ripeto, mi chiedo. […]

  

Z come z

Putin è riuscito ad appropriarsi anche di una lettera non sua, la Z. Nell’alfabeto cirillico, infatti, quella lettera, la Z, non esiste. Perché non usare la “E”, sarebbe stata più facile da sostituire. Invece no, ci ha privato anche della Z, non solo della pace. L’Ukraine Institute, che rappresenta la cultura ucraina nel mondo, ha inviato una lettera ufficiale al Festival di Cannes e al regista francese Michel Hazanavicius, per chiedere di rinominare il film d’apertura “Z”. Il motivo? Beh, la povera e già discriminata lettera dell’alfabeto potrebbe essere vista come una provocazione essendo un simbolo pro-invasione russa dell’Ucraina. Già […]

  

Il “bavaglio” di Zelensky

Volodymyr Zelensky mette a “tacere” tutte le TV dell’Ucraina, lo fa con un decreto presidenziale. Accorpa tutti i canali televisivi nazionali in una singola piattaforma, e parla dell’importanza di “una politica di informazione unificata” sotto la legge marziale. A riportare la notizia (ignorata da molti) è l’agenzia di stampa Reuters, che cita l’Ufficio della presidenza ucraina. Le Tv che, fino a oggi hanno mandato in onda la “normale” programmazione, compresi i cartoni animati per i più piccoli costretti a rifugiarsi dentro casa per ripararsi dalle orribili bombe russe, da domani manderanno in onda solo notizie dal fronte. Morte e distruzione. […]

  

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