Sembra che Donald Trump sia destinato alla sconfitta. Sono stati giorni intensi per noi malati di politica ed amanti viscerali della libertà. Joe Biden rappresenta un mondo vecchio e ammuffito, di un’America che ormai è un lontano ricordo. Trump rappresenta invece la forza di una superpotenza che non si arrende, che ha cercato la pace senza mai tirar giù la testa, minacciosa ma pacifica, che ha menato fendenti pesanti contro l’avversario numero uno, la Cina comunista. Insomma, DJT ha rappresentato un’America nuova, che smette di essere il poliziotto del mondo e che inizia a pensare anche ai suoi affari interni. Un’America che non esporta più democrazia, ma che flette i muscoli senza sparare un colpo. Un’America che per la pace ha mandato il suo Commander in Chief in Nord Corea ad incontrarsi con quel buffo omino, Kim Jong-Un, che fino a qualche mese prima minacciava il Giappone, Guam e Los Angeles con delle testate nucleari. Un’America che se n’è infischiata delle vecchie etichette diplomatiche e ha fatto solo quello che era giusto fare: spostare l’Ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Un’America che se n’è bellamente infischiata delle chiacchiere a vuoto dei leader europei e ha appoggiato senza se e senza ma la voglia di libertà dei cugini inglesi, e spinto alla libertà tanti altri popoli tra cui il nostro. Un’America che ha ripudiato l’accordo nucleare di Obama con l’Iran, facendo fuori Soleimani, l’uomo più potente del Medio Oriente. Un’America che ha visto il lavoro tornare, insieme alle fabbriche, nella vecchia Rust Belt, una volta fortino democratico e oggi sempre più presa dal messaggio trumpista. Un’America che ha visto le tasse scendere. Un’America che ha smascherato le ipocrisie green e che giustamente si è tagliata fuori dai folli Accordi di Parigi. Forse Donald Trump perderà, ma la sua presidenza ha cambiato il volto del Grand Old Party e dell’America. Il GOP ora prende voti degli operai e dei latinos, due constituency che avrebbero dovuto essere appannaggio dei DEMS ma che, guarda caso, hanno votato il presidente che più ha fatto per loro.

Non sappiamo cosa sarà dell’America di Biden, non sappiamo quali forze sospingeranno il paese. Una cosa però la sappiamo: qualsiasi sia il Presidente, chi ama la libertà e la democrazia non può non amare l’America. Noi inguaribili romantici saremo sempre qui.

 

Seguimi anche su: 

Glocal Podcast     Pagina Facebook Mirko Giordani    Sito mirkogiordani.net     Instagram     Twitter

Per idee e spunti, contattami direttamente su mirkoglocal@gmail.com

 

Tag: , , ,