Il mercato delle vacche nel nostro parlamento non è sicuramente una cosa di cui stupirsi. Fin dagli albori della Repubblica è sempre esistito e sempre esisterò, almeno finchè le nostre istituzioni non cambieranno in maniera radicale. Il parlamentarismo ed il bicameralismo italiano, unito ad una legge elettorale puramente proporzionale, porta ad avere il sempreverde Mastella come arbitro delle sorti del governo italiano. No surprise. L’unico modo per superare questa serie di bassezze politiche e compravendite stile “suk” è quello di una riforma istituzionale che in primis dia maggiori poteri al primo ministro, che ora come ora conta pochissimo e se paragonato agli omologhi europei conta ancora di meno. Poi serve il monocameralismo, vero e non quello che aveva in mente Renzi con la riforma bocciata nel 2016. Terzo pilastro è poi un sistema elettorale maggioritario e direi, alla fine, una riforma della giustizia per evitare tutte le commistioni tossiche tra politica e giustizia che abbiamo visto in questi ultimi anni. Insomma, servirebbe svoltare il paese come un calzino ma effettivamente suonano un po’ come le famose “prediche inutili” del grande Luigi Einaudi.

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