Emilia fa rima con ‘ndrina, tramonta il mito del governo rosso
L’operazione anti ‘ndrangheta chiamata AEmilia segna la fine del modello «rosso» di governo che il Pd sogna di esportare a Palazzo Chigi. Le indagini della Dda di Bologna sulla ‘ndrangheta emiliana hanno toccato storiche roccaforti democrat come la Reggio Emilia guidata fino a poco tempo da dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, Parma, Piacenza e Modena, su fino a Verona, Mantova e Cremona. Si tratta della ‘ndrangheta guidata dal boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, che si arricchiva secondo gli inquirenti grazie a un flusso di denaro che arrivava da una ragnatela di società. Il denaro finiva in tasca al boss anche dopo la maxi retata di gennaio che aveva portato a 117 arresti. Nicolino Grande Aracri ha ricevuto le accuse direttamente in cella, dove è detenuto per altre vicende.
Ma quanti sarebbero gli ‘ndranghetisti in Emilia? Due indagati intercettati dicono che «a Reggio Emilia sono circa 7mila, a Parma 3 o 4mila». Numeri preoccupanti, ammette il procuratore di Bologna, Roberto Alfonso. Ancor più preoccupanti se si pensa alla strana alleanza coop-mafie. A Modena c’è un’inchiesta sulla Cpl Concordia, che avrebbe fatto affari con la camorra per la metanizzazione di Ischia. Non è ancora chiaro se il patto fu imposto dalclan dei casalesi guidato da Michele Zagaria ma la questione resta. Dei rapporti tra le coop romane e la ‘ndrangheta si è parlato anche nell’inchiesta su Mafia Capitale a Roma, dove l’anello di collegamento tra il ras Salvatore Buzzi e la ‘ndrangheta sarebbe stato un emissario della potente cosca dei Mancuso. E il Pd? Stando al sindaco Pd di Brescello i Grande Aracri sono innocui, il boss è una brava persona e la ‘ndrangheta non esiste.
E i soldi? Che fine avrebbero fatto? Secondo il vecchio adagio follow the money gli investigatori sono arrivati in Africa, e precisamente in Costa d’Avorio. Se l’impiantro reggerà si saprà solo al processo. Peccato che Alfonso non ci sarà: « Sto per lasciare l’ufficio (a breve andrà infatti a Milano a presiedere la Procura generale, nda) e faccio il massimo fino all’ultimo giorno. Per molti anni si potrà approfondire il materiale investigativo che abbiamo e trovare ulteriori riscontri all’impianto complessivo che siamo riusciti a dare. Altro che infiltrazione, era più di un’infiltrazione…». Anche i soldi della Cpl Concordia portano in Africa, a Tunisi. E non è una coincidenza che le famiglie calabresi abbiamo deciso di “investire” sulla tratta degli immigrati, che per le cosche rappresentano – non dimentichiamolo mai – manodopera a basso costo.
Il maxi processo AEmilia era stato al centro di un giallo perché non si trovava un’aula così grande da contenere tutte le parti: sono attese almeno 400 persone tra imputati e avvocati (sono 224 i destinatari di avvisi di fine indagini) . Alla fine l’udienza preliminare prevista per ottobre «si farà a Bologna in un padiglione della fiera», come ha assicurato il presidente del tribunale Francesco Scutellari «grazie alla sensibilità dimostrata particolarmente in quest’occasione dalla Regione Emilia-Romagna».
Chissà che in aula non emerga qualche altro legame tra ‘ndrangheta, coop e Pd. Non mi stupirei…