Novecento, il secolo della solitudine

L’arte è anche storia di solitudini, di grandiose o perdute solitudini. Il Novecento è stato il secolo dei mille movimenti, cioè di un aggregarsi, di un accomunarsi attorno a manifesti, poetiche, battaglie espressive, civili e formali; sembrerebbe dunque il secolo dove gli artisti si uniscono, si fecondano dalla reciproca vicinanza, si fondono nel dialogo, nella sperimentazione condivisa. Sembrerebbe, dai libri di storia dell’arte, il secolo delle affiliazioni. In realtà – ed è una storia dell’arte ancora tutta da scrivere – i movimenti, i gruppi, le scuole hanno avuto una controfaccia non ancora raccontata, fatta di isolamenti, esclusioni, emarginazioni, sperimentazioni condotte […]

  

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Si chiama Valeria, archeologa, disoccupata, pestata a sangue

Si chiama Valeria. Archeologa. Precaria, disoccupata, come tutti quelli che hanno studiato arte e storia nel paese dell’arte e della storia. Madre di una bambina, cappelli biondi, occhi bellissimi. Doveva fare delle conferenze su archeologia e criminalità, la sua specializzazione. Mentre un dentista ti chiede 2mila euro per qualche dente, nel paese dell’arte e della storia se ti chiedono di fare conferenze sulla criminalità legata al contrabbando di reperti archeologici, le devi fare gratis. Cena offerta, ma niente euro in tasca. Solo complimenti e arrivederci. Doveva fare queste conferenze. Un giorno, però, iniziò a non rispondere più al telefono. Si […]

  

Il bluff delle telefonate registrate

Visto che oramai tutti registrano le telefonate, le conversazioni private, per poi farle ascoltare a terzi, senza dirti nulla, rivelo ai miei lettori un segreto: io, al telefono, dico il contrario di ciò che penso e faccio il contrario di ciò che dico. Amo lei? Al telefono, confesso che la odio, la disprezzo. Tradisco lui? Al telefono, lo adulo, lo corteggio. Dico di votare quel partito? In realtà è quello che più denigro. Dico di sostenere quel politico? In realtà, è quello che più combatto. Dichiaro mille, in realtà faccio milioni. Inveisco contro chi invece amo, seduco chi invece pugnalo. […]

  

La pedofilia al museo

Capisco il buon vino, le droghe, le pasticche sotto la lingua per eccitare l’immaginazione; capisco che “l’immaginazione domina il regno del vero e, all’interno di questo regno, il possibile è soltanto una regione” (Charles Baudelaire), ma perché umiliare la nostra vita a leggere che ci sono quasi 10mila persone che hanno sottoscritto una petizione per togliere dal Metropolitan Museum di New York un quadro di Balthus perché, a loro dire, promuove la pedofilia? Che cosa mostra l’opera di così morboso? Una ragazza vestita, dall’età cerbiatta, con le mani congiunte sulla testa, una gamba piegata e una stesa in segno di […]

  

Sensuale o sexy?

La mia ragazza è molto sensuale. Appena le tolgo le mutandine, lei annuisce in segno di grazie, ed io acconsento al suo posare nuda per me. Oggi l’inglese che si sta mangiando l’italiano, la riscriverebbe così: la mia ragazza è sexy. Appena le tolgo gli slip, mi dice thanks, io rispondo ok. La lingua infarcita di sempre più frequenti anglicismi è una lingua più morta dell’italiano che facciamo di tutto per soppiantare. Vuoi mettere l’erotismo della parola “mutandine” con la parola da supermercato “slip”? Se dici “slip”, pensi allo scaffale di un negozio di biancheria intima in esposizione; se dici […]

  

La religione di Stato va abbattuta

Il Ministero dei Beni culturali, ovvero lo Stato, sbanda come una macchina impazzita a destra e a sinistra. I soprintendenti di Roma dicono che il Colosseo è intoccabile, poi arriva quello attuale e dice l’opposto, ovvero che l’anfiteatro deve ospitare i concerti di Sting e degli U2. Tutto e il contrario di tutto, tanto il Codice dei Beni culturali è una marmellata. Se un soprintendente vuole buttar giù da un altare un polittico trecentesco per sostituirlo con una patacca, può farlo. Se un soprintendente, al contrario, vuole sostituire una patacca con un pezzo notevole, può farlo lo stesso. Il Codice […]

  

L’Islam che spacca le Madonne

Un uomo – un musulmano – accende una telecamera, prende in mano una statua della Madonna, poi violentemente la butta in terra frantumandola in tanti pezzi. Il video viene messo su YouTube e ottiene migliaia e migliaia di condivisioni. Il web è l’arma della contemporaneità. Se l’avesse spaccata in casa, se la sarebbe cantata e suonata da solo. Mettendolo online, quel video è divenuto un’arma. Un’arma di propaganda, di fedelizzazione, di reclutamento, ma anche un’arma per i suoi nemici. Se prima lui era solo un musulmano, ora è un musulmano odiato, maledetto, preso a simbolo di cosa sarebbe l’Islam radicale […]

  

Se tutto è famiglia, niente è famiglia

L’unica famiglia che esiste è quella felice, dicono nei cortei e manifestazioni. La famiglia non è solo quella composta da madre, padre e figlio, ma qualunque altra unione, basta che sia felice. Lo stare insieme ed esserne felici basta per fare famiglia, per essere famiglia: dunque un uomo con una donna, un uomo con un uomo, una donna con una donna, ma anche un trans con un uomo, o una donna, un trans con un trans, un uomo con altri due uomini, una donna con altre due donne, o con trans in numero multiplo, sono tutte famiglie, per il fatto […]

  

Castellani, ovvero il mutismo dell’arte

Enrico Castellani, scomparso ieri, è stato il mutismo dell’arte. I morti si rispettano. Gli artisti si giudicano. L’astrattismo che è stato il linguaggio del Novecento, dopo Burri e Fontana, è diventato una voce afona. Il solipsismo della forma. Il puro intuire in solitudine. Chi ne avvertì l’abisso solitario di sostanziale irrilevanza sociale fu Vinicio Berti (il solo audace tra gli artisti dell’Astrattismo Classico, seguito da Alberto Gallingani), ma gli altri artisti che si mossero, come Castellani e Bonalumi, nella ricerca della pura forma, si incolonnarono in un vicolo che li ha visti contigui nella sperimentazione, diventandone sostanzialmente afoni. L’informale, lo […]

  

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