Mussolini grande mecenate del ‘900

Benito Mussolini, le cui colpe sono ormai giudicate dalla Storia, è stato sicuramente il più grande mecenate d’arte del Novecento italiano. Il suo duro regime animò una trasformazione architettonica, urbanistica, pittorica, scultorea, cartellonistica, pubblicitaria di primissimo ordine. Roma senza Mussolini è come Padova senza Giotto. Guardate il Palazzo della Civiltà italiana, bello quanto il Partenone, il Foro italico, il Palazzo della Farnesina, tutto l’Eur comprese le strade, lo stupendo Ponte Flaminio con le sculture di aquile e alti lampioni, il grande fregio scultoreo di Arturo Dazzi alla Banca d’Italia, l’Università La Sapienza con quel capolavoro di Mario Sironi nell’Aula Magna. […]

  

Gli stupri contano più dei morti?

Un anno fa erano fissati sui morti sul lavoro. Ogni giorno, in tv, due-tre storie di uomini che perdevano la vita lavorando. Poi, più nulla. Le morti continuavano ma non facevano più notizia. Oggi tutti i telegiornali parlano della violenza sulle donne. Ogni giorno, due-tre storie di donne che vengono stuprate o uccise. I politici parlano di escalation della violenza maschile sulle donne. Che stupidi. Non sanno che è solo il meccanismo della notizia. Una cosa esiste se ne dai notizia. Esiste due volte, se ne dai notizia due volte. E, pur esistendo, non esiste se non ne dai notizia. […]

  

Trump sotterra finalmente l’Unesco

Finalmente una mossa netta dell’era Donald Trump: gli Stati Uniti escono dall’Unesco a fine 2018. Anche Israele esce. È la fine dell’Unesco. Con questo brusco atto politico americano, l’organizzazione con sede a Parigi, che si auto-nomina custode del patrimonio mondiale, che vuole parlare a nome dell’umanità, decidere a nome dell’umanità, conservare a nome dell’umanità, si è dimostrata per quello che è: un comitato salottiero di accademici e baroni che ha avuto fortuna nel secolo passato (quando ancora era fulgida l’idea illuministica di un tribunale etico superiore che, più o meno pacificamente, dovesse educare e civilizzare il barbaro mondo) e che […]

  

Papa Francesco ignora l’arte

A Papa Francesco non interessa per nulla l’arte. È Vescovo di Roma, della città eterna, della città della Grande Bellezza, ma non ce ne siamo accorti. Vive accanto alla Cappella Sistina, come fosse un capannone industriale, tale è l’assenza di qualunque potente iniziativa verso la bellezza. L’indifferenza è palese. Il suo modestissimo libro, “La mia idea di arte” (Mondadori), ne è chiarissima prova: “l’arte non deve scartare niente e nessuno”. Insomma l’arte è equiparata ad una sorta di raccolta differenziata dei rifiuti, dove la cosa importante è stare attenti a non fare scarti. Papa Wojtyla, che è stato anche un […]

  

Viva le raccomandazioni

Il bando è la morte della cultura. Roberto Benigni lo chiami in tv tramite bando pubblico? Vittorio Sgarbi lo chiami dopo una selezione? Massimo Cacciari lo metti al vaglio di parametri, criteri, punteggi, requisiti, graduatorie? Riccardo Muti, Uto Ughi, i compianti Luciano Pavarotti, Umberto Eco, Giorgio Strehler, sono passati da bandi per dirigere o imporsi in teatri, case editrici, orchestre sinfoniche? L’arte e la cultura vanno avanti per evidenze, per chiarissime evidenze, cioè per riconoscimenti, e di conseguenza per affinità pre-razionali, pre-logiche, che nel linguaggio comune si chiamano preferenze e che, nel moralismo tanto di moda oggi, si chiamano raccomandazioni. […]

  

Il WC ci interessa più di Michelangelo

In qualunque hotel, la striscia attorno al cesso, che viene messa a garanzia della pulizia del bagno, è tradotta in almeno 7-8 lingue. Il sito degli Uffizi è solo in 2 lingue, l’italiano e l’inglese. Dunque il cesso ci interessa più di Michelangelo e Botticelli. Il rasoio elettrico da supermercato ha istruzioni tradotte in 6 lingue. Il sito archeologico di Pompei è solo in 2. Dunque spennare i nostri baffi e lisciare gli zigomi è per noi più importante che visitare e conoscere i 66 ettari della città sepolta dal Vesuvio. La scatola dei profilattici è tradotta in 4 lingue. […]

  

Pagare in chiesa è come pagare per vedere la mamma

Pagare per entrare in chiesa è come pagare per vedere la mamma. Il biglietto per vedere una cattedrale è intollerabile. Si lamentano i vescovi che ci sono pochi nuovi preti. Ma è inospitale, annoiante, il Cristianesimo ridotto a contabilità da ragioniere. Le chiese sono state fatte belle, perché la bellezza è singhiozzo d’eterno, come scriveva Baudelaire. Tu alzi gli occhi al tripudio di pitture, ori, marmi, volte, colonne, bassorilievi, e capisci che c’è un infinito che bussa ai tuoi occhi e nel costato. Se tu questa esperienza la reprimi, chiedendo un biglietto, dunque spingendo le persone ad entrarci saltuariamente, tu […]

  

Gentiloni, turismo in crescita è merito degli attentati

Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, lei si vanta che il turismo in Italia abbia numeri eccezionali: “+8% nelle città d’arte nel 2017”. Ma lo sa chi deve ringraziare per questi numeri? Gli attentati terroristici negli altri paesi. Parigi colpita, Barcellona colpita, Nizza colpita, Londra colpita, Madrid colpita, Berlino colpita, Mosca colpita, New York colpita. Se tutte le grandi capitali mondiali sono state vittime di kamikaze suicidi o tir impazziti sulla folla, è ovvio che i viaggiatori e i vacanzieri vengano da noi, che finora non siamo stati attaccati. La crescita del turismo in Italia è una conseguenza fisiologica di questo. […]

  

Ma cosa te ne fai della laurea?

Ti dicono: laureati. Ma cosa te ne fai della laurea? Al McDonald’s non serve. Al bar non serve. A scaricare acciughe non serve. A fare l’assessore non serve. A fare il ministro dell’Istruzione non serve. Visto che questi sono i lavori più frequenti che vengono richiesti in Italia, cosa te ne fai della laurea? Se avessi un figlio sui 18 anni e lui volesse iscriversi ad una facoltà, gli direi d’iscriversi e intanto gli regalerei un decespugliatore per tosare il prato al vicino. Se avessi una figlia sui 18 anni e anche lei volesse impratichirsi in corsi e corsetti d’università, […]

  

Crolla l’arte del sindaco Nardella

Sindaco Nardella, crolla miseramente a terra l’arte contemporanea strombazzata che hai messo due settimane fa in Piazza della Signoria a Firenze, come fosse stata allestita da un principiante delle scuole superiori. Il crollo della statua di cera di Urs Fischer è il simbolo più chiaro e ridicolo di un modo fieristico di concepire l’arte che è arrivato al capolinea. A Firenze hai fuoriclasse dell’arte del Novecento e del tempo attuale che lasci negli scantinati o nella solitudine delle loro case. Ti sembra lungimirante? Hai chiuse nei magazzini 600 opere di quel genio che fu Vinicio Berti (assieme a Burri e […]

  

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