Lobby armi: la nostra libertà è in pericolo
La lobby delle armi negli Stati Uniti è molto forte. Eppure non abbassa la guardia, si sente minacciata da Washington. In ballo, com’è noto, c’è la volontà di Obama di varare una legislazione più restrittiva sul possesso delle armi (nel frattempo al Senato la bozza di riforma bipartisan è saltata). Ma gli ultimi episodi di cronaca (nel Kentucky un bimbo di 5 anni ha ucciso la sorellina di due con una fucile per bambini) non aiutano a distendere gli animi.
“La nostra libertà resta in pericolo, siamo sott’attacco come mai prima”, ha detto Chris Cox (guarda il video), direttore esecutivo della National Rifle Association, aprendo i lavori a Houston (Texas) della Convention annuale della più potente lobby delle armi. “Ogni volta che un criminale uccide bambini innocenti danno a noi la colpa”. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha detto, tra gli applausi, che la votazione del 17 aprile scorso “è stata una vostra vittori, una vittoria del popolo americano. Ma la battaglia non è finita, abbiamo bisogno del vostro appoggio”. La battaglia, dunque, continua. E non può essere altrimenti per i paladini delle armi, che alla base di tutto mettono la difesa del secondo emendamento.
Ha preso la parola anche il governatore del Texas, il repubblicano Rick Perry (guarda il video). Prima di iniziare il suo discorso sul maxischermo alle sue spalle è stato trasmesso un video in cui si mostra Perry che sparare a otto sagome umane con un fucile mitragliatore: “Quando un uomo pieno d’odio commette una strage, le persone che odiano le armi e noi possessori di armi chiedono più leggi. Ma creare nuove leggi che i criminali ovviamente ignorano non è la soluzione: alla fine – ha aggiunto Perry – non ottengono nulla se non creare più problemi legali agli americani che vogliono avere un’arma”.
Wayne Lapierre, vice presidente uscente della Nra, ha attaccato chi chiede nuove regole: “I media e le elite politiche sono sempre pronti a mentire su chi ha un fucile e demonizzarci, ma tutto ciò non ci fermerà. Siamo americani e orgogliosi di difendere la nostra libertà”. Poi, tra il tripudio dei presenti, si è chiesto: “Quanti bostoniani vorrebbero aver avuto una pistola due settimane fa?”.
Infine ha preso la parola anche Rick Santorum (guarda il video), ex candidato repubblicano alle primarie repubblicane. Il senatore della Pennsylvania ha attaccato duramente il Vecchio Continente: “L’Europa ha una cultura morente, dove non c’è né libertà, né diritti”…
Molto applaudito l’intervento di Sarah Palin (guarda il video), candidata alla vicepresidenza Usa nel 2008 in ticket con John McCain. “I diritti sanciti dal secondo emendamento per me hanno un valore personale”, ha detto la Palin, presentatasi con una T-Shirt attillata con una scritta sul petto: “Women Hunt”.
Un sondaggio del Pew Research Center del mese scorso ha mostrato che gli americani restano divisi sul tema delle armi, con il 49% che vorrebbero mantenere la situazione attuale e il 45% a favore di maggiori controlli e restrizioni.