L’attualità del 4 Luglio

In poche frasi la dichiarazione d’indipendenza americana enuncia i principi di una grande rivoluzione, attuale ancora oggi. Tutti gli uomini sono stati creati uguali. Essi sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili: la vita, la libertà e la ricerca della felicità. Per garantire questi diritti sono creati fra gli uomini i Governi, i cui poteri derivano dal consenso dei governati. Ogni volta che una qualsiasi forma di governo tende a negare tali fini, è diritto del popolo modificarlo e distruggerlo, e creare un nuovo governo, che si fondi su quei principi.   La dichiarazione d’indipendenza   In […]

  

Giù le mani da Jefferson

A forza di segare il ramo su cui si sta appoggiati… si finisce per terra. È il rischio che corrono negli Stati Uniti, dove la cosiddetta “cancel culture” va avanti come uno schiacciasassi, abbattendo statue e icone. L’ultima vittima è la statua di Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori, che dal 1915 si trovava nella sala del consiglio comunale di New York. Una commissione municipale ha deciso che sarà rimossa, accogliendo una vecchia richiesta avanzata da alcuni consiglieri afroamericani e latinos che contestavano il passato schiavista di Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti fra il 1801 e il 1809 e fra […]

  

4 Luglio 1826, Adams e Jefferson

Nel giorno in cui gli Stati Uniti festeggiavano i 50 anni dalla dichiarazione d’indipendenza, morirono due ex presidenti: John Adams e Thomas Jefferson. Due grandi amici fin dagli anni della rivoluzione americana, che condivisero le battaglie per l’indipendenza delle colonie dal Regno britannico, si allontanarono per forti contrasti di vedute, divenendo avversari politici, salvo poi riconciliarsi negli ultimi anni della loro vita; Adams nella sua casa di campagna a Quincy, nel Massachusetts, Jefferson nella sua tenuta di Monticello, in Virginia. Nell’ultima puntata della mini serie tv “John Adams” (Hbo, 2008, in onda quest’anno in Italia su Sky Atlantic), i due […]

  

La nave di Filippo Mazzei…

La nave con cui Filippo Mazzei raggiunse l’America, salpando dal porto di Livorno era la Triumph: una tre alberi da 220 tonnellate nata come nave da guerra della Marina militare britannica e poi acquistata da un armatore, William Rogers, che la trasformò in mercantile. Proveniente da Lisbona con un carico di zucchero, arrivò a Livorno il 3 agosto 1773. Vi rimase un mese, per alcuni lavori di sistemazione e per raccogliere il carico di Mazzei, deciso ad avventurarsi in Virginia per aprire un’azienda agricola, come consigliato dai suoi amici Thomas Jefferson e Benjamin Franklin. Interessante soffermarsi sul carico che Mazzei […]

  

Ronald Reagan

Lo prendevano in giro più o meno in questo modo: un attore di serie B che si butta in politica, se metterà in pratica ciò che ha fatto sul grande schermo (sottinteso: nulla di rilevante) c’è da stare freschi! Invece Ronald Reagan divenne uno dei più grandi presidenti della storia degli Stati Uniti. Ne parla in un libro, edito da Mondadori, il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano (“Reagan. Il presidente che cambiò la politica americana”). Un ex attore, è vero. Ma che prima di accomodarsi alla Casa Bianca si era già occupato della cosa pubblica, governando uno stato importante come […]

  

Richard Jewell

Gran bel film Richard Jewell (2019) diretto da Clint Eastwood. Dopo averlo visto, qualche sera fa, ho pensato di scriverne sul blog per segnalarlo ai lettori. Parla di una storia vera, di un addetto alla sicurezza che per caso sventò un attentato durante le Olimpiadi del 1996, trovando uno zaino pieno di bombe e chiodi. L’ordigno esplose al Centennial Olimpic Park di Atlanta (in Georgia), causando 111 feriti e un morto. Senza l’intervento tempestivo di Jewell, che fece scattare i controlli e si prodigò per mettere in fuga le persone presenti quella sera nel parco per assistere a un concerto, […]

  

La Guerra civile americana

Chiariamo subito una cosa fondamentale: la schiavitù non fu la causa della Guerra civile americana, costata la vita a 620mila uomini (con circa 275mila mutilati). A spiegarlo, in modo inequivocabile, è un testimone d’eccezione, il presidente Abraham Lincoln, in una lettera pubblicata dal New York Times nel luglio 1862: “Se potessi salvare l’Unione senza liberare alcuno schiavo, lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, lo farei”. Eppure Lincoln ancora oggi viene ricordato come il presidente che “liberò gli schiavi”, oltre ad aver salvato l’unione americana. Per cosa combatterono, dunque, nordisti e sudisti? Alla base di tutto, come […]

  

La Casa Bianca

Abbiamo scritto del dollaro, emblema del potere economico (non solo negli Usa), e del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington. Un altro simbolo importante dell’America su cui desideriamo soffermarci è la Casa Bianca. La sua costruzione iniziò nel 1792 e dopo otto anni di lavoro fu inaugurata il 1° novembre 1800: il primo presidente che vi abitò fu John Adams. Chiamata White House per il colore della facciata, cambiò nome in Executive Mansion per decisione del 23° presidente, Benjamin Harrison, e mantenne il nome con il suo successore, William McKinley. Theodore Roosvelt riprese il vecchio e originale nome. Com’è […]

  

Washington

L’uomo che diverrà il primo presidente degli Stati Uniti d’America nasce nella tenuta di Bridges Creek nella contea di Westmoreland (Virginia) il 22 febbraio 1732. La tenuta era stata fondata dal nonno, Lawrence Washington, nel 1657. Questi era “planter”, proprietario di una piantagione. Era figlio primogenito di John Washington, tenente colonnello originario dell’Essex, contea dell’Inghilterra orientale. Lawrence aveva preso il nome dal nonno paterno, il reverendo Lawrence Washington. Curiosa la sua storia: brillante studioso nel giro di pochi anni dalla laurea viene nominato rettore del Brasenose College di Oxford. L’arcivescovo di Canterbury, capo della chiesa anglicana, lo nomina procuratore per […]

  

Nati il 4 Luglio

“Il secondo giorno di luglio del 1776 sarà l’evento più memorabile della storia dell’America. Sono portato a credere che sarà celebrato dalle generazioni future come una grande festa commemorativa. Dovrebbe essere celebrato come il giorno della liberazione, attraverso solenni atti di devozione a Dio Onnipotente. Dovrebbe essere festeggiato con pompe e parate, con spettacoli, giochi, sport, spari, campane, falò ed illuminazioni, da un’estremità di questo continente all’altra, oggi e per sempre”. John Adams sbagliò di due giorni. In questa lettera alla moglie Abigail il futuro secondo presidente a stelle e strisce aveva previsto che il 2 luglio sarebbe stata la […]

  

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