Abbiamo scritto del dollaro, emblema del potere economico (non solo negli Usa), e del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington. Un altro simbolo importante dell’America su cui desideriamo soffermarci è la Casa Bianca. La sua costruzione iniziò nel 1792 e dopo otto anni di lavoro fu inaugurata il 1° novembre 1800: il primo presidente che vi abitò fu John Adams. Chiamata White House per il colore della facciata, cambiò nome in Executive Mansion per decisione del 23° presidente, Benjamin Harrison, e mantenne il nome con il suo successore, William McKinley. Theodore Roosvelt riprese il vecchio e originale nome.

Com’è noto la città di Washington DC fu pensata da un architetto francese, Pierre L’Enfant (che aveva combattuto al fianco di Washington come ingegnere militare) che la immaginò come una grande scacchiera al cui centro risaltasse la residenza del presidente. Non fu lui, però, a costruire i “pezzi pregiati”, ossia il Campidoglio (sede del Congresso) e la White House. A vincere il progetto indetto da George Washington per costruire la residenza presidenziale fu un architetto irlandese, James Hoban, che si ispirò alla Leinster House di Dublino, costruita tra il 1745 e il 1748, e ad uno stile neoclassico palladiano. Quando la Casa Bianca venne bruciata dagli inglesi, pochi anni dopo, fu sempre Hoban a sovrintendere ai lavori di restauro.

Restauri e rifacimento

La Casa Bianca nel corso degli anni ha conosciuto moltissimi lavori di abbellimento e di restauro. Ogni presidente, tra l’altro, ha a disposizione un budget proprio per questo scopo. Franklin Delano Roosvelt fece rifare pavimenti e solette e ne migliorò l’abitabilità. Il rifacimento vero e proprio avvenne sotto la presidenza di Harry Truman, nel 1945: rimasero in piedi solo le pareti esterne, dentro fu ricostruita completamente, tornando ai progetti originari neoclassici che nel corso dei decenni si erano perduti.

Sei piani e oltre 130 stanze

Quanto è grande la Casa Bianca? La superficie calpestabile è pari a 5.100 metri quadrati. Vi sembrano tanti? Il Quirinale ne ha 110.500 mq, Buckingham Palace 77.000 mq, il Palazzo dell’Eliseo 11.179 mq. Tre sono le parti di cui si compone la residenza: la Executive Residence, al centro, e le due ali laterali, East Wing e la West Wing, unite al blocco centrale da due colonnati.  La Casa Bianca è suddivisa su sei piani e contiene 132 stanze e 35 bagni, otto scale e tre ascensori. Con uno stile tipicamente palladiano la casa ha la forma di un grosso parallelepipedo appoggiato su un basamento, e ai lati due ali, visibili solo dal lato sud. L’ingresso nord ha un alto pronao, con otto colonne che sorreggono un frontone triangolare. Il famoso Studio Ovale è nella West Wing. La facciata sud si richiama a un castello francese, quello di Rastignac. Chi ha copiato? Quello francese fu costruito tra il 1811 e il 1817, quindi è successivo rispetto alla Casa Bianca. Alcuni storici pensano però che la Casa Bianca derivi da un disegno di Charles Louis Clerisseau, che fu amico di Thomas Jefferson quando questi fu ambasciatore Usa a Parigi. È una tesi controversa, secondo altri studiosi, infatti, l’ispiratore sarebbe stato Jefferson (sempre lui) dopo aver visto il progetto di un castello in costruzione alla scuola di archiettura di Bordeaux. 

Le residenze presidenziali prima della White House

Visto che fu inaugurata nel 1800 qualcuno si chiederà dove visse il primo presidente George Washington, che governò dal 30 aprile 1789 al 4 marzo 1797, e dove visse il suo successore, John Adams, dal 1797 al 1800, quando fu inaugurata la White House. Vi furono alcuni edifici che ospitarono il presidente: il primo fu a Manhattan (New York), l’Osgood House, conosciuta anche come Walter Franklin House, fatta costruire da un ricco mercante a partire dal 1770. Oltre a ospitare la famiglia del presidente Osgood House era anche la sede principale del governo Usa. Washington vi portò, per lavorare, anche sette schiavi africani (all’epoca era legale averli), provenienti dalla sua residenza di Mount Vernon. Gli spazi troppo ristretti convinsero il presidente a cercare un’altra casa più grande: la scelta ricadde sulla Alexander Macomb House, a Broadway, che occupò fino al 30 agosto 1790. Dopodiché la capitale fu spostata a Philadelphia, per dieci anni, in attesa della fine dei lavori per la nuova capitale. La terza residenza fu quindi la President’s House di Philadelphia, occupato da Washington:, fino alla fine del suo mandato, e poi da Adams fino a maggio 1800.

 

Foto: WhiteHouse.gov

 

 

 

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