Si chiama “Liberator” la prima pistola fabbricata negli Stati Uniti con una stampante in 3D. Ma la notizia vera è che funziona, spara.  Il test è stato effettuato in un poligono a sud di Austin, in Texas. Prodotta dalla Defense Distribuited, un’azienda no-profit texana, è composta da 16 pezzi, quindici dei quali sono di plastica dura resistente al calore, creati da una stampante tridimensionale, e uno solo di ferro, il percussore, (in questo modo, avendo una componente metallica, l’arma può essere individuata dai metal detector come richiesto dalla legge). I pezzi sono modificabili: così  si possono ottenere pistole di diverso calibro. La speciale plastica utilizzata si chiama abs (acrilonitrile-butadiene-sirene), un polimero termoplastico usato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi, teste di mazze da golf e parti di carrozzeria d’auto.

Al di là dell’innovazione tecnica,  l’ideatore della Liberator, Cody Wilson (studente di legge del Texas e fondatore della Defense Distribuited) sottolinea che il suo obiettivo è assicurare a tutti il diritto di difendersi. Unavera e propria “pistola fai da te” contro i limiti imposti della legge. “Mi rendo conto che questo oggetto potrebbe fare male a qualcuno. Del resto si tratta di una pistola, ma io non penso che questa sia una ragione sufficiente per non crearla. Penso che la libertà, alla fine – osserva Wilson – sia l’interesse superiore”.

I promotori del progetto Liberator non intendono guadagnare vendendo la pistola. Pensano, invece, di distribuire online le istruzioni per riprodurla con una comune stampante 3D da 8.000 dollari (6.100 euro).

Guarda il video della Liberator

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