Grosso guaio per Christie: indagato per Sandy
Non si è ancora placata l’eco dello scandalo del ponte (il “bridgegate”), che una nuova tegola si abbatte sul governatore del New Jersey, il repubblicano Chris Christie. Un’indagine federale – rivela la Cnn – sta cercando di fare luce sull’uso dei fondi erogati dopo l’uragano Sandy del novembre 2012. Si cerca di capire che se quei fondi siano stati usati, o meno, in modo improprio. L’attenzione degli investigatori si concentra in particolare su una campagna pubblicitaria per rilanciare il turismo nello Stato, in cui comparivano anche il governatore e la sua famiglia. Il rappresentante democratico del New Jersey, Frank Pallone, ha espresso dubbi sul metodo usato per assegnare un contratto pubblicitario. Nella campagna per rilanciare il turismo sulle coste del New Jersey, la società che si è aggiudicata il contratto avrebbe presentato un conto di due milioni di dollari superiore alla più diretta concorrente, scrive ancora la Cnn, notando che la proposta da 4,7 milioni di dollari comprendeva nella campagna anche il governatore e la sua famiglia, al contrario della società rivale.
Se dovessero emergere nuovi elementi a suo carico, l’inchiesta sui fondi per gli aiuti potrebbe causare problemi ancor più gravi alla credibilità del governatore, molto più dello scandalo del ponte, considerato anche che la stima dei cittadini nei suoi confronti è cresciuta proprio grazie alla capacità di Christie di gestire l’emergenza. Christie era riuscito a farsi stimare e benvolere da tutti, Obama in primis (cosa che gli costò il disprezzo dei Tea Party). Sarà, questo, il colpo finale in grado di fermare la sua possibile candidatura alle primarie repubblicane? Oppure è solo l’ennesima polpetta avvelenata nella politica a stelle e strisce? Christie – lo pensano in molti – sarebbe un ottimo candidato, un repubblicano moderato in grado di catturare molti voti al centro e tra i democratici. Dunque meglio, molto meglio demolirlo ora, prima che la corsa per la Casa Bianca abbia inizio. Non sia mai che cresca troppo la sua leadership…