Il blitz di Abbottabad (Pakistan) in cui il 2 maggio 2011 fu catturato e ucciso Osama bin Laden sarebbe una colossale bufala. La notizia – su cui ovviamente non ci sono conferme – arriva dall’Iran. E già questo è sufficiente a capire quanto possa esserci di mezzo la propaganda anti americana. Secondo l’agenzia iraniana Tasnim, che cita una fonte dell’intelligence di Teheran, il leader di al Qaeda sarebbe morto per cause naturali e, in particolare, per insufficienza renale.

All’epoca “Obama dichiarò che la forze americane avevano fatto un grande lavoro – ha detto la fonte anonima, un dirigente dei servizi segreti iraniani – che era in realtà quello dell’intelligence Usa, che era riuscita a raggiungere il corpo già morto di bin Laden”. Descrivendo la versione ufficiale della vicenda come pura “propaganda” americana, la fonte ha aggiunto che “tutti i servizi di intelligence e anche gli stessi pachistani hanno riconosciuto che bin Laden è morto di insufficienza renale prima dell’operazione americana”.

Su un paio di cose non ci sono dubbi: bin Laden era malato da anni di reni, ancor da prima dell’11 Settembre 2001. Secondo quanto scrisse il quotidiano francese Le Figaro nel 2000, si era fatto portare una macchina per fare la dialisi nel suo palazzo di Kandahar e nel luglio 2001 le sue condizioni erano peggiorate al punto da richiedere un ricovero a Dubai (lì qualche suo ex amico americano lo avrebbe incontrato). Poi si parlò di un nuovo ricovero, proprio alla vigilia delle Torri gemelle. Costretto alla fuga, dopo l’inizio della guerra in Afghanistan, avrebbe avuto difficoltà a ricevere le cure e proprio per questo sarebbe morte. Nel 2002 il capo dell’antiterrorismo dell’Fbi, Dale Watson, disse questo: “Penso sia morto, anche se non ho le prove”. E lo stesso sospetto lo mosse, poco dopo, il presidente afgano Hamid Karzai. Ma nessuno ha mai avuto certezza sulla morte, considerato anche che i numerosi video e audiomessaggi non erano una prova (forse erano stati registrati prima e centellinati nel tempo).

Nessuno (tranne Obama, Hillary Clinton e i vertici militari) ha mai visto il corpo senza vita né le immagini del blitz. I dubbi sulla morte ci sono stati sin dall’inizio. Alimentati dal fatto che il corpo fu gettato in mare (si disse per non creare un luogo di pellegrinaggio per i terroristi). Ora se ne torna a parlare. E chissà che, per fugare ogni pista complottista, gli Stati Uniti non decidano di mostrare qualche immagine.

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