Arkansas_freedom_billAnche l’Arkansas dopo l’Indiana la scorsa settimana ha approvato una legge sulla “libertà religiosa” (Religious Freedom Restoration Act). Provvedimento che ha scatenato una fortissima protesta, con l’intervento di grandi nomi e aziende come Apple che si sono mobilitate contro. Il testo è stato bollato come discriminatorio perché permetterebbe ai proprietari di negozi o di locali di rifiutarsi, per esempio, di servire clienti omosessuali. L’ultima parola spetta al governatore dello stato, il repubblicano “moderato” Asa Hutchinson, che in precedenza aveva espresso alcune riserve su una prima stesura della legge ma, di recente, ha fatto sapere che l’avrebbe firmata se “fosse arrivata nella stessa forma approvata in altri venti stati americani”. Come per l’Indiana la legge protegge individui e aziende dall’essere forzati a compiere azioni che impongano un “peso significativo” sulla capacità di rispettare il loro credo religioso. I firmatari del provvedimento sostengono che, grazie alla norma, un venditore cristiano che si rifiuti, per esempio, di servire coppie omosessuali non dovrà più temere ripercussioni legali. Questo mentre entrambe le leggi sono contestate da un numero crescente di aziende: da ultimo Gap e Levi Strauss si sono aggiunte alla lista guidata da Apple, Walmart, Yelp, che hanno espresso la loro avversione alla scelta. La battaglia va avanti. E quasi sicuramente si combatterà anche nella prossima campagna elettorale. A colpi di slogan ma anche di donazioni.

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