Trump su Putin e i muri anti immigrati
Come annunciato da settimane è uscito il libro di Donald Trump: “Crippled America: How to make America great again” (America in difficoltà: come rendere di nuovo grande l’America, ndr). Il magnate del mattone, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, spiega agli elettori come, a differenza dei politici tradizionali, lui abbia l’esperienza e l’energia necessaria per portare a termine i suoi obiettivi. E l’obiettivo più importante è la rinascita del paese. “Questo libro – scrive Trump – vuole offrire agli elettori una migliore conoscenza di me e delle mie idee per il futuro. Sono una brava persona e sono anche determinato a rendere di nuovo grande questo Paese”.
Curiosità: il libro contiene anche una biografia di ben 14 pagine di Trump, con una lista delle proprietà che ha accumulato negli anni e una nota in cui dichiara come la sua fortuna sia aumentata da quando ha lanciato la campagna elettorale. Il miliardario ammette di aver usato ad arte i media per promuovere la sua campagna, risparmiando milioni di dollari in pubblicita: “Uso la stampa – ha detto – nel modo in cui essa usa me, per attirare attenzione. E nel corso degli anni ho imparato a non aver paura di essere schietto perché i media parleranno di te e ti imploreranno di partecipare alle loro trasmissioni”.
Trump si sofferma anche sulla politica estera. “Credo che possiamo avere un rapporto molto buono con la Russia e che avrò un rapporto molto buono con Vladimir Putin“. Lo ha detto rispondendo alla domanda di un giornalista. Ha sottolineato, inoltre, che lui al presidente russo darebbe credito. Poche ore prima Obama aveva preso di mira i repubblicani con una battuta: “Non sanno usare la tv (vedi la recente polemica dei candidati repubblicani con i moderatori dei dibattiti, ndr) e vogliono gestire Putin?”.
Capitolo immigrazione illegale: “I muri funzionano – assicura Trump – chiedete agli israeliani”. Così ha risposto a una domanda sui muri contro gli immigrati costruiti in Europa.
Per ovvie ragioni (ormai lo ha superato nei sondaggi) Trump non dimentica di attaccare Ben Carson: “La presidenza non è cosa sua”. Intervistato dall’emittente Abc Trump ha detto che Carson non ha il temperamento e l’esperienza il ruolo. E non ha risparmiato nemmeno Marco Rubio, il cui gradimento è salito dopo l’ultimo dibattito repubblicano: “Penso che sia sopravvalutato. Penso anche che Vladimir Putin se lo mangerebbe vivo”.
Trump infine ha accusato la Federal Reserve di tenere i tassi di interesse bassi su richiesta dell’amministrazione Obama. In conferenza stampa ha definito la presidente Janet Yellen “altamente politicizzata”. Non è il primo candidato del Gop a puntare il dito contro la banca americana, prima di lui lo aveva fatto il senatore Ted Cruz.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi
Per la seconda volta in pochi giorni Ben Carson viene dato in testa ad un sondaggio nazionale per la nomination repubblicana. Dopo il New York Times/Cbs ora è Nbc/Wall Street Journal a pubblicare dati che danno il neurochirurgo al 29%, con Trump al 23%. I sondaggisti però sono convinti che l’ascesa dell’outisder potrebbe non mantenersi a lungo. Resta il fatto che Trump è in difficoltà, dopo essere stato in testa ai sondaggi per diverse settimane. L’attenzione degli analisti politici si concentra quindi sul terzo posto, dove compare un candidato con un profilo politico più tradizionale, Marco Rubio, con l’11% delle preferenze, seguito dall’altro giovane senatore di origine ispanica, Ted Cruz, al 10%, e Jeb Bush all’8%.
Nell’ultima classifica stilata da Usa Today, invece, in testa c’è Rubio. Il senatore della Florida nell’ultima settimana è passato dalla terza alla prima posizione grazie alla buona performance nell’ultimo dibattito televisivo. Al secondo posto, Trump, seguito da Carson.