L’ombra di Putin e la lotta all’Isis sul voto Usa
Nell’acceso dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump c’è stato un terzo incomodo: Vladimir Putin. È stato lui, infatti, l’unico leader internazionale citato nel faccia a faccia tra i due candidati alla Casa Bianca. La Clinton ne ha parlato come una minaccia per gli Stati Uniti, rinfacciando al suo avversario questa “pericolosa” amicizia. “Donald fa le lodi di Putin, ma Putin sta giocando un lungo gioco con noi”.
La Clinton ha poi ricordato che gli hacker russi hanno attaccato l’America e si è detta scioccata per l’atteggiamento di Trump nei confronti del presidente russo. Il candidato repubblicano ha gettato acqua sul fuoco, dicendo che “non sappiamo con esattezza chi ci sia dietro gli attacchi hacker: potrebbero anche essere i cinesi, o qualcuno da casa sua”. Poi ha rispolverato uno degli aspetti emersi grazie ai dati rubati dagli hacker: “Sappiamo che Bernie Sanders è stato ostacolato dal suo partito”. E tornandoo sulla cyber sicurezza ha messo in guardia: “Anche l’Isis lo sta usando e per colpa di Obama abbiamo perso il controllo della nostra sicurezza informatica”.
Sia Trump che la Clinton concordano su un punto: il nemico pubblico numero uno è l’Isis. Per Hillary si può sconfiggere appoggiando i curdi, combattendo la propaganda jihadista e distruggendo la leadership del Califfato, afferma Hillary Clinton. Per il candidato repubblicano, però, bisogna anche tenere conto di un aspetto politico non secondario: l’Isis è cresciuto “nel vuoto creato da Obama e da Hillary Clinton” come segretario di Stato. E tra i due canddiati lo scontro si accende sul sostegno (dato o no) alla guerra in Iraq. La recente storia americana, come si può vedere anche dall’ultimo dibattito, continua a tenere banco nel dibattito politico a stelle e strisce.
La nota del Cremlino
Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo, fa sapere che il Cremlino “sta seguendo da vicino lo sviluppo della situazione pre-elettorale” negli Stati Uniti, “ma questo non significa che, senza interruzione, monitoriamo tutti gli elementi di questa campagna elettorale”. Peskov ha voluto ricordare che al Cremlino “l’agenda è piuttosto sovraccarica”, ma comunque si fa attenzione alle dichiarazioni dei candidati alla presidenza che riguardano la Russia. “Questa volta, come mai prima, la Russia e Putin rappresentano fattori essenziali della campagna elettorale”.
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